Non è il solito biopic: il film sulla leggenda della musica nei primi anni Sessanta incanta e restituisce una figura profondamente affascinante. Grazie soprattutto al suo eccezionale interprete. La recensione
A Complete Unknown è un’opera che, contro ogni aspettativa, si rivela tutto fuorché statica e prevedibile. Anche lo spettatore più scettico potrebbe trovarsi trascinato dalla sua incantevole combinazione di riflessione pacata e autentica meraviglia. La narrazione segue solo vagamente una trama: un giovane Bob Dylan lascia il Minnesota per approdare a New York, dove finisce sotto l’ala protettiva di Pete Seeger .
Classici come A Hard Rain’s a-Gonna Fall e Like a Rolling Stone emergono in tutta la loro potenza, non solo come nostalgici richiami, ma come scoperte fresche e palpitanti. Il film riesce a evocare, con un pizzico di magia, quello che doveva essere assistere per la prima volta a un’esibizione di Dylan in un club del Greenwich Village, restando sbalorditi di fronte al suo talento disarmante. Nonostante il suo tema monumentale, A Complete Unknown è un film sorprendentemente sobrio e delicato.