Alcuni batteri della bocca possono aumentare il rischio di demenza

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Una ricerca dell'Università di Exeter ha scoperto un'associazione tra alcuni batteri orali e una salute peggiore del cervello. Studi futuri potrebbero portare a nuove strategie per prevenire la demenza.

Alcuni batteri presenti nella bocca possono aumentare il rischio di demenza, la cui forma più diffusa è l' Alzheimer . L' Alzheimer è una malattia neurologica progressiva che colpisce 55 milioni di persone nel mondo e porta alla perdita di memoria, declino cognitivo e cambiamenti nei comportamenti.

Una ricerca condotta dalla Facoltà di Medicina dell'Università di Exeter (Inghilterra) ha scoperto un'associazione tra alcuni batteri orali e una salute peggiore del cervello, che si manifesta con segni di declino cognitivo come problemi di memoria e attenzione ridotta. Altre tipologie di batteri sono invece state associate a una memoria più efficiente e a una maggiore capacità di concentrazione. 'Le implicazioni della nostra ricerca sono profonde - ha spiegato la professoressa Anne Corbett, co-autrice dello studio -. Se alcuni batteri supportano la funzione cerebrale mentre altri contribuiscono al declino, allora i trattamenti che alterano l'equilibrio dei batteri nella bocca potrebbero essere parte di una soluzione per prevenire la demenza. Ciò potrebbe avvenire tramite cambiamenti nella dieta, l'uso di probiotici, routine di igiene orale o persino trattamenti mirati che rimodellano il microbioma'. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati su *Nature*. I ricercatori hanno reclutato 115 persone con più di 50 anni da uno studio online chiamato 'PROTECT' che monitora la salute del cervello di oltre 25.000 persone di mezza età nel Regno Unito. Tra i partecipanti il 52% non presentava segni di declino cognitivo mentre il 48% presentava un lieve deterioramento cognitivo. Hanno quindi prelevato campioni di saliva da tutti i partecipanti ed esaminato il loro microbioma orale. Dall'analisi è emerso che coloro che avevano nel cavo orale una concentrazione maggiore di batteri del genere *Prevotella* avevano una memoria migliore e una migliore capacità di prestare attenzione e svolgere compiti complessi. Queste persone avevano anche livelli più alti di nitrito in bocca, una sostanza chimica prodotta dai batteri quando scompongono il nitrato, che si trova naturalmente nelle verdure. 'I batteri - hanno spiegato i ricercatori - possono anche scomporre il nitrito per produrre ossido nitrico, che migliora la circolazione, incluso il flusso sanguigno al cervello. Ciò suggerisce che mangiare molte verdure ricche di nitrati, come spinaci a foglia verde e rucola, potrebbe aumentare i livelli di batteri sani e aiutare a migliorare la salute del cervello, il che potrebbe essere particolarmente importante con l'avanzare dell’età'. A tal proposito i ricercatori stanno studiando se il succo di barbabietola ricco di nitrati possa migliorare la funzionalità cerebrale negli anziani, inibendo i batteri presenti nella bocca. Dall’analisi i ricercatori hanno anche scoperto che coloro che avevano concentrazioni maggiori di batteri del genere *Streptococcus* (collegato a bassi livelli di nitriti) avevano problemi di memoria e una salute cerebrale peggiori. Hanno inoltre scoperto che il batterio *Porphyromonas gingivalis* era più comune nelle persone con una variante specifica del gene APOE4, associato a un rischio superiore di Alzheimer. Secondo i ricercatori, questi batteri possono danneggiare la salute del cervello in due modi: 1) entrando direttamente nel flusso sanguigno e causando potenzialmente danni al cervello; 2) a causa dello squilibrio tra batteri benefici e nocivi che può ridurre la conversione del nitrato (abbondante nelle diete ricche di verdure) in ossido nitrico, sostanza fondamentale per la comunicazione cerebrale e la formazione della memoria. Sebbene la comprensione degli intricati legami tra i batteri della bocca e il cervello sia ancora in una fase iniziale, questo studio fornisce una solida base per ulteriori ricerche. 'Se studi futuri confermeranno che il microbioma orale svolge un ruolo nel mantenimento di un cervello sano - ha spiegato la professoressa Joanna L'Heureux, autrice principale dello studio -, allora prestando maggiore attenzione ai batteri nella nostra bocca potremmo scoprire nuove possibilità per rilevare e potenzialmente ritardare la demenza. Nel frattempo, il consiglio migliore è quello di tenere i denti puliti, andare regolarmente dal dentista e mangiare cibi ricchi di nitrati, come le verdure a foglia verde, per continuare a nutrire i batteri buoni della bocca'. Questo studio non è il primo ad aver trovato un'associazione tra microorganismi e Alzheimer (AD), Una recente ricerca pubblicata su *Frontiers in Cellular Neuroscience* ha scoperto che la presenza di batteri come *Fusobacterium nucleatum* nelle placche dentali è associata a un rischio maggiore di sviluppare AD

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