Gracile, ma appeso ad un braccio da King Kong e sospinto da uno straripante talento genetico, Laver resta l'unico tennista al mondo ad aver vinto due Grandi Slam...
si dipana placida lungo i bordi del fiume Fitzroy. La station wagon costeggia il corso d’acqua prima di svoltare verso l’uscita da scuola.spalanca lo sportello, carica il piccolo Rodney e sfreccia verso i campi da tennis che distano un paio di chilometri. Ci sono già stati la mattina presto, prima che squillasse la campanella. Ci tornano adesso, per un paio di ore abbondanti.
Senti, ragazzo. Sei un fenomeno, ma ti manca il killer instinct. Se lo assorbi diventerai il migliore di sempre , il capitano della squadra australiana di Coppa Davis. È lui ad affibbiargli il soprannome bonario di, razzo. Nulla a che vedere con l’esplosività. Il concetto è che Laver buca l’atmosfera dei perplessi sostenuto da litri interiori di un combustibile raro: una feroce determinazione. Quando scocca il 1961 – all’età di 23 anni – è il sovrano indiscusso del circuito dilettanti.
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