La polizia israeliana ha arrestato i proprietari di due librerie a Gerusalemme Est, accusandoli di aver venduto libri che incitano all'odio. La polizia ha confiscato molti libri e li ha presentati in tribunale, dove il giudice ha imposto loro cinque giorni di arresti domiciliari.
Domenica 9 febbraio, la polizia israeliana ha arrestato i proprietari di due librerie di Gerusalemme Est , la parte della città che secondo gli accordi dei decenni passati dovrebbe essere di pertinenza dei palestinesi ma che invece è occupata da Israele. Gli agenti hanno perquisito le librerie, confiscando molti libri, e hanno arrestato i due gestori, Mahmoud Muna e suo nipote Ahmad Muna, con accuse che il loro avvocato ha definito «politiche e illegali».
\Domenica pomeriggio, gli agenti sono arrivati presso due dei tre negozi della catena Educational Bookshop, quelli che si trovano sulla strada Salah al Din, la principale via commerciale di Gerusalemme Est. Durante la perquisizione, la polizia ha sostenuto che i libri confiscati contenessero incitamenti all'odio, incluso un album da colorare per bambini su cui era scritto “Dal fiume al mare”. Mourad Muna, fratello di Mahmoud, ha detto che la polizia non era in borghese e che è rimasta all'interno delle librerie per un'ora, mettendole a soqquadro. Mourad ha aggiunto che gli agenti «usavano Google Translate sui libri, e hanno preso tutto quello che non piaceva loro». Mai Muna, la moglie di Mahmoud, ha riferito che i poliziotti «cercavano qualsiasi cosa avesse una bandiera palestinese». La maggior parte dei libri confiscati, tranne una decina, è stata poi restituita.\Mahmoud Muna, 41 anni, e suo nipote Ahmad, 33 anni, sono stati presentati in tribunale a Gerusalemme il 10 gennaio. La Educational Bookshop è molto nota a Gerusalemme Est ed è apprezzata anche da ricercatori, diplomatici, giornalisti e turisti stranieri. È specializzata in libri, fumetti e altre pubblicazioni, in lingua araba e inglese, sulla storia di Gerusalemme e del Medio Oriente. Lunedì un tribunale israeliano ha prolungato l’arresto di Mahmoud e Ahmad Muna di un giorno, fino a martedì mattina. Dopo l'operazione, la polizia israeliana ha modificato l'accusa rivolta loro, da incitamento all'odio a disturbo della quiete pubblica. Secondo il loro avvocato, Nasser Odeh, la polizia ha modificato le accuse perché si era resa conto che non sarebbe stata in grado di provarle. «Non ho mai visto il caso di qualcuno tenuto in prigione una notte perché sospettato di disturbo della quiete pubblica», ha detto Odeh. «Crediamo che sia un arresto politico, e illegale». L’avvocato ha spiegato che i libri dell’Educational Bookshop sono importati dall’estero, e quindi sono già stati preventivamente esaminati dalle autorità israeliane. In un comunicato la polizia ha invece ribadito di aver trovato libri che, secondo loro, contenevano «incitamenti al nazionalismo palestinese». Lunedì le due librerie hanno riaperto. Il tribunale ha ordinato cinque giorni di arresti domiciliari per Mahmoud Muna e Ahmad Muna dopo il loro rilascio, che come detto dovrebbe avvenire martedì mattina, vietando loro di tornare in libreria per 15 giorni. Domenica e lunedì fuori dal tribunale ci sono state manifestazioni in solidarietà con i librai arrestati
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