La struttura occupata in corso Regina 47 a Torino è nuovamente finita al centro delle cronache per i tentativi del Comune di legittimare l'occupazione dello stabile, nonostante le continue irregolarità e violenze perpetrate dai suoi frequentatori.
La struttura occupata in corso Regina 47 a Torino rischia di finire (di nuovo) in procura. Nell'ultimo anno, la struttura è finita al centro delle cronache per i tentativi del Comune di legittimare l'occupazione dello stabile, nonostante le continue irregolarità e violenze perpetrate dai suoi frequentatori.
Negli ultimi giorni a far sobbalzare le opposizioni nel Comune di Torino è stato un servizio mandato in onda su una emittente locale, che ha mostrato l'edificio ancora occupato, nonostante lo scorso anno dal Comune avessero garantito che fosse stato sgomberato. Il servizio ha sollevato dubbi sulla gestione dell'occupazione da parte dell'amministrazione comunale. \«Non possiamo credere che gli uffici tecnici del Comune di Torino, riconosciuti per la loro professionalità, possano continuare ad assecondare il piano politico del sindaco, contravvenendo alle regole del Patto stesso ed ai verbali sottoscritti dai dirigenti comunali», hanno dichiarato il vicecapogruppo di FdI in Comune di Torino Enzo Liardo e il consigliere comunale FdI Ferrante De Benedictis. Il sopralluogo venne svolto nell'ambito del progetto di inserimento del palazzo all'interno dei 'beni comuni' del Comune di Torino, una sorta di centro sociale, a patto che questo fosse stato sgomberato. Ma benché nel verbale sia stato messo nero su bianco che la struttura era vuota e che si era proceduto all'immediata sostituzione delle serrature, gli occupanti non sono mai andati via. Oppure sono andati via e qualcuno li ha fatti rientrare? Hanno compiuto un reato di effrazione o gli è stato agevolato l'ingresso? Domande che dovrebbero essere rivolte al Comune di Torino, alla giunta e al sindaco Stefano Lo Russo, per capire quale sia la posizione dell'amministrazione nei confronti del centro sociale. \Nell'ultimo anno, per altro, Askatasuna si è reso responsabile di nuove violenze e atti vandalici, scatenando la preoccupazione dei residenti e delle forze dell'ordine. Il sindaco ha condannato le violenze dei collettivi ma nei fatti Askatasuna continua a occupare un immobile pubblico. Dopo decenni di violenze operate dagli antagonisti che occupano, ancora, quell’immobile pubblico, saranno forse i cittadini a dover pagarla la fine
Torino Askatasuna Occupasione Comune Violenze
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