Banco Bpm: Nuovo Piano Industriale e Strategie per Superare l'Ops di Unicredit

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Banco Bpm: Nuovo Piano Industriale e Strategie per Superare l'Ops di Unicredit
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Banco Bpm presenta un nuovo piano industriale per il 2027 con focus su redditività, remunerazione dei soci e gestione di Anima. La strategia mira a rafforzare l'indipendenza del banco e a superare l'offerta pubblica di Unicredit.

Banco Bpm fa le sue mosse sullo scacchiere del credito. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna — finito preda dell’ops da 10,1 miliardi di Unicredit — ha chiuso il 2024 con risultati eccellenti e forte di questi numeri si appresterebbe — secondo fonti di mercato — ad aggiornare il piano industriale e a presentarlo alla comunità finanziaria entro il primo trimestre.

I risultati conseguiti l’anno scorso infatti hanno già superato quelli stabiliti dal business plan 2023-2026, un traguardo che lo stesso amministratore delegato lasciava intravvedere nella call con gli analisti sui conti del terzo trimestre. Al 30 settembre 2024 l’utile cumulato è infatti di circa 3 miliardi: con 6 miliardi di profitti al 2026, il Banco è a metà piano in anticipo. L’aggiornamento per cui sarebbe fisiologico. In base a quanto ricostruito dal Corriere, il nuovo piano arriverebbe al 2027 e prevederebbe un aumento della redditività e della remunerazione dei soci legata alla percentuale del payout (oggi i due terzi dei profitti). Il nuovo progetto strategico dovrebbe essere rivisto, inoltre, perché comprenderebbe nel perimetro la gestione del risparmio di Anima, di cui l’ex popolare è socia al 22,3% e su cui ha lanciato un’opa tramite Banco Bpm Vita. Dato che il prezzo del titolo Anima è attualmente sopra quello dell’offerta di Banco Bpm, non è escluso che in futuro possa anche essere valutato un ritocco. Se si andasse in questa direzione, sarebbe sufficiente l’ok dell’assemblea ordinaria di Piazza Meda. Che a novembre aveva proposto 6,2 euro per azione con un premio dell’8,5%, ma a oggi i titoli Anima sono saliti a 6,58 euro. Una clausola inoltre — fa notare qualcuno — prevede che il Banco possa rescindere il contratto con la sgr nel caso subentri un nuovo socio di maggioranza. Dettaglio non da poco, visto che Piazza Meda rappresenta il distributore più redditizio dei prodotti Anima, davanti a Poste e Monte dei Paschi. La strategia di Castagna, del cda e della sua squadra, con questa revisione, è quella di far capire che oggi il Banco è una nuova realtà: diversa, più redditizia, con ancora tanto valore al suo interno, dove gli azionisti usciranno vincenti anche nel caso di una modifica dell’offerta da parte di Unicredit (Jp Morgan ipotizzava un rilancio con un premio fino a 4 miliardi, +38% rispetto alla sua proposta iniziale che prevede 0,175 azioni ordinarie Unicredit per ogni titolo Banco Bpm consegnato). L’altro scopo del rinnovo del piano è ribadire il concetto che l’indipendenza del Banco è un plus non solo per tutti i suoi soci, ma pure per il sistema creditizio e imprenditoriale.Un passaggio, questo, implicitamente contenuto nell’esposto all’Antitrust contro l’ops di Unicredit, che nelle intenzioni del Banco intaccherebbe il pluralismo bancario: in Lombardia Piazza Meda gestisce il 25% dei finanziamenti alle medie e grandi imprese mentre la quota di mercato dei mutui sarebbe quasi il doppio di Unicredit. L’altro gancio sta nell’esposto alla Consob in cui l’ex popolare pensa di avere tutti gli argomenti per sostenere che la passivity rule, innescata dall’ops di Andrea Orcel, sia strumentale e serva a limitarne l’operatività. Per questo il Banco confida in una risposta celere da parte delle due authority così da sciogliere l’impasse. In questi giorni di lavoro e confronto, sullo sfondo resta ancora il Monte dei Paschi, di cui Banco Bpm è socio con il 5% e a cui si pensava come promesso sposo per future nozze che avrebbero dovuto far nascere il terzo polo bancario, come caldeggiato dall’esecutivo Meloni. L’ex popolare è nel nocciolo degli azionisti privati che oggi sfiora il 25% del capitale sociale, e in cui convive con il socio Delfin, cassaforte della famiglia Del Vecchio (9,7%), Caltagirone (oltre il 5%) e Anima (4%)

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