La Foiba di Basovizza, monumento nazionale simbolo del dramma delle foibe, è stata vandalizzata con scritte offensive e provocatorie nella notte precedente il Giorno del Ricordo. Il gesto ha scatenato condanna da tutta la classe politica, con un coro di voce che sottolinea la gravità dell'atto e l'importanza di preservare la memoria delle vittime. Il presidente del Consiglio, il ministro dell'Interno e il presidente del Senato hanno espresso la loro indignazione e hanno promesso che i responsabili saranno puniti con la massima severità.
La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa offendere la memoria di migliaia di uomini, donne e bambini che furono perseguitati e uccisi in nome della loro italianità.
Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito. Il presidente del Consiglio ha espresso forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, definendolo un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare. Il presidente del Consiglio ha assicurato che i responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente. Il ministro dell'Interno ha aggiunto che non può e non deve restare impunito. Il presidente del Senato, su Facebook, ha parlato di 'vile sfregio, un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio. Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto che non può e non deve restare impunito. La mia solidarietà, forte e sincera va alle famiglie delle vittime e a coloro che, giorno dopo giorno, continuano a difendere la verità storica di questa immane tragedia. In questo contesto, il partito storicamente più sensibile al dramma delle foibe e dell'esodo dall'Istria e Dalmazia, lancia un messaggio alle opposizioni, fin qui rimasto quasi del tutto inascoltato: deturpare il monumento di Basovizza, spiega, 'significa offendere la memoria di migliaia di uomini, donne e bambini che furono perseguitati e uccisi in nome della loro italianità'. Anche l'ex presidente del Consiglio ha condannato con fermezza il vandalismo, definendolo 'un gesto vigliaccio di chi vuole rinnegare la storia'. Verso sinistra, arrivano le ovvie condanne da parte di ('Le scritte ignobili comparse alla foiba di Basovizza, proprio nei giorni del ricordo, sono un'offesa alla memoria del nostro Paese, agli esuli e alle loro famiglie. Uno sfregio che merita la più ferma e unanime condanna') e quella dell'ex governatrice: 'Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica'
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