Carneficina a Yelenovka, almeno 53 prigionieri ucraini morti nel carcere russo in Donbass. Erano tutti soldati del BattaglioneAzov, accuse e sospetti incrociati
A Yelenovka, villaggio a poche decine di chilometri a sud del centro di Donetsk, si è consumata la più grande carneficina dall'inizio della guerra in Ucraina. La prigione locale, in un'area controllata dai separatisti filorussi della Repubblica di Donetsk, è stata bombardata giovedì notte. Almeno 53 prigionieri sono rimasti uccisi e oltre 150 tra detenuti e personale del carcere sono rimasti feriti.
La tragedia ha provocato le reazioni contrastanti di Russia e Ucraina che si sono scambiate reciprocamente le accuse. Affermazione che riprende quella di Denis Pushilin, capo della Repubblica Popolare di Donetsk, che ha motivato l'attacco come «palese provocazione commessa per intimidire i militari ucraini e impedire che venissero fatti prigionieri».
L'ufficio del procuratore ucraino ha risposto alle accuse dichiarando di aver avviato un'indagine sull'attacco.