DAL 'TOSCANO' LIPPI ALLE 67 VOLTE DI BALDINI Il caso di Provedel riapre una discussione che ha sempre diviso allenatori, giocatori, arbitri e persino prelati [LEGGI]
prende il pallone e lancia lungo. È un’idea che non piace a capitan, che avrebbe preferito ricevere la sfera sui piedi. “Garba! E porco… teniamo sto pallone che è finita!”, esclama il centrocampista. L’arbitro, il, ferma il gioco. Sugli spalti i tifosi non capiscono. Qualcuno crede che si tratti del fischio finale e inizia a lanciare in aria il cappello. Invece è punizione per la Juventus e ammonizione per Correnti.
, invece, ha un fratello sacerdote. E giura di averlo utilizzato per far smettere di bestemmiare l’intero spogliatoio del. “Ricordo bene di essere corso a rimproverare compagni anche molto più famosi di me. Senza problemi – ha detto una volta a– Perché il problema è loro, io glielo ricordo. Chi non riesce a dominare i propri nervi su un campo di calcio non riuscirà a farlo nemmeno nella vita”.
. A dieci minuti dalla fine di Udinese-Juventus viene fischiato un fuorigioco ai bianconeri. L’allenatore corre fuori dall’e spara un moccolo contro l’arbitro. Così viene squalificato in vista della trasferta in casa della. “È vero, ho bestemmiato – ammette Lippi – e certamente non avrei dovuto. Mi dispiace. Ma sono, certe cose mi escono senza intenzione, bestemmio tremila volte al giorno.