Le borse europee aprono la nuova settimana con un leggero rialzo, ma l'attenzione è tutta puntata sul dato sull'inflazione dell'Eurozona previsto per domani. Gli investitori attendevano con ansia la decisione della BCE sui tassi di interesse. Nel frattempo, l'indice Nikkei di Tokyo ha chiuso in calo dopo le festività.
Oggi il dato tedesco, domani quello dell' Eurozona . Le borse europee si apprestano ad aprire la prima seduta della settimana in cauto rialzo con i future dell'Euro Stoxx che viaggiano a +0,37%, Milano +0,26%, Parigi +0,34% e Francoforte +0,22%.
Sotto il profilo macro economico da monitorare oggi il dato sull'inflazione tedesca in uscita nel primo pomeriggio, anche se l'attenzione degli investitori è focalizzata tutta su domani quando verrà reso noto il dato sull'inflazione di dicembre dell'Eurozona da sempre considerato termometro per interpretare le future mosse della banca centrale in materia di tassi di interesse. A tal proposito da segnalare la 'bocciatura' da parte del Financial Times dell'operato dell'istituto guidato da Christine Lagarde: 'La Bce è stata troppo lenta nel tagliare i tassi di interesse per aiutare l'economia stagnante dell'Eurozona', scrive il quotidiano. Per comprendere quali saranno le mosse della banca centrale europea si dovranno attendere la riunione del 30 gennaio e poi quella del sei marzo per capire se si procederà o meno con un'altra sforbiciata. Oltreoceano ci saranno diversi interventi di banchieri della Fed oltre ai verbali (mercoledì) dell'ultima riunione della banca centrale americana, importanti per valutare se già in quell'incontro si discusse della possibilità di interrompere o meno il ciclo dei tagli. Per quanto riguarda l'Asia, la Borsa di Tokyo ha iniziato la prima seduta dell'anno in deciso calo, dopo il lungo periodo di festività in Giappone, in attesa di ulteriori indicazioni macroeconomiche dalla Cina, con la pubblicazione dell'indice Caixin dei servizi, e la politica monetaria della Banca centrale. Il listino di riferimento Nikkei ha chiuso giù dell'1,47%, frenato dai cali dei titoli del comparto auto e della grande distribuzione. Toyota ha perso il 4,3% e Fast Retailing il 4,2%
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