Oltre 150 milioni di brasiliani oggi alle urne non solo per le presidenziali, con il duello tra Bolsonaro e Lula, ma anche per il rinnovo di Congresso e governatori. Brasile
Oggi, domenica 2 ottobre, oltre 150 milioni di brasiliani sono chiamati a votare non solo per le presidenziali, con il duello tra il presidente in carica Jair Bolsonaro e l'ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, per il rinnovo del Congresso, con i 513 deputati della Camera e gli 81 membri del Senato. Si svolgeranno anche le elezioni nei 27 territori che formano il Brasile, sia per i governatori che per gli organi legislativi.
Il Brasile utilizza un sistema di voto elettronico - quello su cui Bolsonaro da mesi avanza dubbi ed accuse preventive di possibili frodi - e quindi si prevede che i risultati del primo turno delle presidenziali si sapranno nel giro di ore dopo la chiusura delle urne domenica sera. Mentre l'inizio del nuovo mandato presidenziale è previsto per il primo gennaio del 2023.
"La gente non sceglie di essere povera, noi vogliamo lavorare, vogliamo mangiare bene, vogliamo che i nostri figli abbiano abiti, scarpe e tre pasti al giorno", è uno dei passaggi di un comizio di Lula che nato nell'ottobre 1945 in una famiglia povera del nord est del Paese, a Caetes nello stato di Pernambuco, lasciò gli studi a 12 anni iniziando a lavorare come lustrascarpe e venditore di strada per aiutare la madre e i suoi sette fratelli.
Retorica elettorale a parte, è stata tutta in salita questa campagna del presidente di estrema destra che - a parte la carismatica popolarità dello sfidante, il campione della sinistra brasiliana ed ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva - deve fare i conti con il fatto che si presenta per la rielezione promettendo le stesse politiche iper liberiste che in questi quattro anni non sono servite a risollevare l'economia del...