Eriksson, che in Italia ha allenato Lazio (con cui vinse uno scudetto), Sampdoria e Roma, pochi mesi fa aveva annunciato di essere affetto da un tumore incurabile
Si dice che il rugby sia uno sport animalesco giocato da gentiluomini, mentre il calcio sarebbe uno sport per gentiluomini giocato da animali. Poi ci sono le eccezioni. La più grande, probabilmente, è stata Sven-Goran Eriksson , allenatore e prima ancora giocatore svedese, morto a 76 anni. Protagonista di imprese memorabili, come lo scudetto della Lazio del 2000, ma soprattutto gentiluomo. Fino alla fine: «Ho avuto una bella vita.
«Dopo una lunga malattia, Sven Gordan-Eriksson è morto questa mattina a casa, circondato dalla famiglia», si legge in un comunicato diramato dai familiari del tecnico svedese ai media britannici. «I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina; il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky; il padre Sven; la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides; il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong.
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