Carla si ribella ai medici del padre malato preparandogli leccornie e uova al tartufo

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Simone è stato un uomo bello e di successo, ora sta per morire e chiama i tre figli per rivelare un segreto La femmina lo assiste in una agonia che, fra realtà e delirio, diventa occasione per affrontare ricordi lontani

do del godimento perché godimento è sempre breve. Non posso negarlo a me stessa sono drammatica non posso slegarmi dal mio dramma. Decidere di lasciarlo in punto… sono cattiva, a volte disumana... falsa se serve, ma soltanto con me stessa, ipocrita mai, gentile soltanto se costretta con la forza, formale nemmeno quando è utile, violenta la maggior parte del mio tempo, giusta sempre se lo decido io che è giusto. Eccolo il mio dramma , fatene quel che volete.

Dentro questa appassionata cornice il romanzo si sviluppa su due linee: la memoria e, intrecciata a questa, la responsabilità civile. Il padre raccontando la sua vita ne parla come di un fallimento ma quel fallimento è la maschera del pudore dietro alla quale si nasconde la consapevolezza dei suoi grandi meriti e successi.

le galline libere a beccare. Il senegalese stenta a prendere da Carla dieci euro per il disturbo e esitando esclama: volevamo salvare il mondo. Alla rivolta del padre contro la civiltà del finto assassino benessere, Carla oppone la sua rivolta. Questa volta contro i medici che non solo non sanno guarire e davanti al padre ormai inerte e senza parola

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