L’ambientalismo di Elisabetta II è in buone mani e avrà continuità Con azioni concrete e dichiarazioni pungenti, la sovrana non ha mai nascosto la sua vena ecologista. Un approccio simile a quello del nuovo re inglese | di FabriFasanella greenkiesta_lk
Con azioni concrete e dichiarazioni pungenti, la sovrana non ha mai nascosto la sua vena ecologista. Un approccio simile a quello del nuovo re inglese, che in passato aveva difeso la frustrazione dei giovani attivisti climaticiall’età di 96 anni dopo aver regnato per 70 anni, è cresciuta in un’epoca in cui clima e ambiente non erano di certo in cima all’agenda politica e mediatica.
«Ho sentito parlare della Cop26, ma sappiamo solo di persone che non vengono. È davvero irritante quando parlano, ma non agiscono», aveva detto a metà ottobre 2021, un paio di settimane prima dell’inizio della conferenza Onu per il clima. Una frase che ha ricalcato il «bla bla bla» di Greta Thunberg. E un paio di settimane dopo, durante il summit di Glasgow, la regina ha diffuso un videomessaggio in cui ha ribadito la sua preoccupazione.
Elisabetta II ha invitato i leader presenti alla Cop26 ad «elevarsi oltre la politica spicciola per dare un futuro più stabile al pianeta», perché «nessuno vive per sempre» ed è fondamentale pensare alle sorti delle nuove generazioni. «C’è sempre spazio per la speranza. Lavorando fianco a fianco, potremo risolvere i problemi più insormontabili e trionfare sulle più grandi avversità. Il tempo delle parole è finito.
La vena ambientalista di Elisabetta II va quindi oltre il suo amore per gli animali, anche se le battute di caccia e la pesca al salmone non erano attività estranee all’interno dei suoi possedimenti. Esistono infatti altri esempi concreti in grado di confermare questa sua inclinazione, che spesso ha positivamente sorpreso media e addetti ai lavori. Nel 2018, per citarne uno, ha vietato l’uso della plastica usa e getta nelle sue proprietà.
Ma andiamo oltre. Il giardino di Buckingham Palace, con i suoi 17 ettari di verde, è il più grande cortile privato di Londra: ci sono 45 tipi di gelsi, 85 specie di querce e 98 platani, per un totale di circa 1.000 alberi. Aggiungiamo 325 specie di piante selvatiche e 30 di uccelli nidificanti. Un piccolo paradiso della biodiversità anche grazie alle api, a cui la regina teneva molto .
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