Caro benzina, ecco cosa c'è di vero sugli aumenti. Leggi la notizia su TG LA7
C’è il prezzo della benzina al centro del botta e risposta tra il Codacons e il Ministero delle imprese e del made in Italy. L'associazione dei consumatori ha diffuso, oggi, una nota in cui lancia l'allarme per l'impennata del prezzo del carburante ai distributori. “In particolare”, scrive il Codacons, “lungo la rete autostradale dove, in un rifornimento della a1, la benzina verde - al servito - è arrivata ben al di sopra dei due euro.
La replica del Ministero delle imprese La replica del Ministero guidato da Adolfo Urso non si è fatta attendere, bollando come “fake news” le preoccupazioni del Codacons e sottolineando che i prezzi medi registrati, oggi, negli oltre 20mila distributori italiani sono ben più bassi. Pari a 1,699 euro per il gasolio e 1,796 euro per la benzina. Prezzo medio che sale di 10 centesimi sulla rete autostradale sia sulla benzina che sul gasolio.
Il Codacons rilancia “Paradossale che il Mmit smentisca sé stesso - ha ribattuto il Codacons - considerato che i dati forniti dall'associazione dei consumatori sono estrapolati dal sito web del Ministero”. “Da dove emerge - prosegue il Codacons - che tra nuovi balzelli sui biocarburanti e quotazioni del petrolio al rialzo un pieno di benzina a gennaio costa oltre due euro in più del mese precedente, mentre per un pieno di gasolio la spesa sale di 2 euro e 40 centesimi.
Una spirale inflattiva E con il prezzo dei carburanti fuori controllo - considerato che la maggior parte delle merci viaggia su gomma - si innescherebbe una spirale inflattiva con conseguenze ancora più pesanti per la spesa delle famiglie italiane.
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