Questa è una storia che inizia in Calabria ai primi del 900, intessuta di stoffe preziose, realizzate con antichi telai che hanno conquistato il mondo dell'alta moda, i reali europei e le...
La nipote del fondatore Eugenio, alla guida della Maison calabrese che porta il suo nome, per l’ultima collezione si è ispirata al pittore americano HopperQuesta è una storia che inizia in Calabria ai primi del 900, intessuta di stoffe preziose, realizzate con antichi telai che hanno conquistato il mondo dell'alta moda, i reali europei e le celebrities.
In passerella avete però portato una collezione introspettiva ispirata ad Hopper: qual è il messaggio? «La collezione è una riflessione su quello che ci ha lasciato la pandemia. Rifacendoci alla palette del realismo di Hopper abbiamo voluto catturare la modernità dai sentimenti contrastanti, cercando di superare con ottimismo l'incomunicabilità tra le persone.
Un mistero da non svelare ancora. Cambiando argomento, Maison Celestino e sostenibilità: a che punto siete? «Da sempre è il mantra aziendale. I nostri tessuti, tutti rigorosamente naturali vengono ancora lavorati da mani esperte sui nostri antichi telai. E nel 2021 siamo stati insigniti del Social Ecology Award, per aver saputo innovare nella green economy».