Cecilia Sala in prigione a Evin: Condizioni disperate e nessun rispetto dei diritti umani

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Cecilia Sala in prigione a Evin: Condizioni disperate e nessun rispetto dei diritti umani
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La giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta nella prigione di Evin, in Iran, dal 19 dicembre, affronta condizioni di detenzione disumane. Il regime iraniano nega alla giornalista i generi di prima necessità, come cibo adeguato, coperte e accesso alle luci, mettendola a dura prova. Nonostante le promesse di trattamento dignitoso, la realtà si rivela crudele.

Nessuna umanità nel carcere iraniano di Evin dove è rinchiusa Cecilia Sala .

Al freddo, senza una brandina per coricarsi, con una luce perennemente accesa, la reporter 29enne ha potuto telefonare alla famiglia, ma il regime di Teheran nega alla giornalista diritti e generi di prima necessità Sono durissime le condizioni di detenzione di Cecilia Sala, la giornalista italiana rinchiusa nella prigione iraniana di Evin dallo scorso 19 dicembre con l’accusa, mai formalmente motivata, di «aver violato la legge islamica». Le rassicurazioni giunte dal regime di Teheran il giorno dell’arresto («Tratteremo la reporter italiana in modo dignitoso») si stanno rivelando l’ennesima bugia di un regime che sta mostrando ancora una volta il suo volto feroce e indifferente ai diritti umani. La reporter 29enne, in isolamento nel famigerato carcere riservato agli oppositori politici, dorme sul pavimento su una coperta e ne ha un’altra per cercare di proteggersi dal freddo intenso, mangia quasi solo datteri, le luci nella cella sono sempre accese. Il pacco con i generi di prima necessità che l’ambasciata italiana ha consegnato alle autorità del carcere non è mai stato consegnato alla giornalista. Nessun pacco recapitato a Cecilia Sala Il regime di Teheran aveva fatto sapere di aver recapitato a Cecilia il pacco con alcuni beni per alleviare le condizioni del carcere duro cui la reporter è stata sottoposta: articoli per l’igiene, alcuni libri, sigarette, un panettone e una mascherina per coprire gli occhi dal momento che le luci in cella son accese 24 ore su 24. Contrariamente a quanto era stato riferito dal ministero degli Esteri italiano, nulla di tutto questo è stato recapitato alla giornalista a cui sono stati requisiti perfino gli occhiali da vista. Le telefonate ai genitori e al compagno Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, Cecilia Sala ha potuto fare tre telefonate alla madre, al padre e al compagno Daniele Raineri in cui ha chiesto di «fare presto»

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