Pedopornografia: chat dell’orrore gestita da ragazzini, 25 indagati. Anche per razzismo
TORINO. Scambiavano video a luci rosse, immagini pornografiche, scritte inneggianti a Adolf Hitler, Benito Mussolini, all'Isis e postavano frasi choc contro migranti ed ebrei.
La Procura per i minori di Firenze ha indagato tutti per detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, istigazione all'apologia di reato avente per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali. Il più “anziano” del gruppo ha compiuto da poco 19 anni, il più giovane ne ha 15.
Tanti ragazzini dai 13 ai 17 anni sono rimasti invischiati più o meno consapevolmente in questa triste vicenda di pedopornografia; altri, dopo essere entrati in quello spazio di orrore ospitato dal noto social network ne sono subito usciti. «Ma nessuno di loro risulta aver denunciato la cosa», precisano i carabinieri.
Sono stati così emessi 25 decreti di perquisizione a carico degli indagati, che ha permesso di bloccare la diffusione progressiva dei partecipanti al gruppo.
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