Lo sport sta cercando faticosamente di uscire dalla pandemia. E se per gli atleti questi ultimi mesi non sono stati facili, altrettanto complicato è stato il periodo vissuto dalla classe arbitrale. Chiara Perona, arbitro internazionale di futsal della sezione di Biella, al nono anno di permanenza in CAN 5, ha diretto l’ultima partita di serie A a febbraio. Come ha trascorso questo lunghe settimane senza sport? «Sono riuscita ad allenarmi e devo ringraziare l’amministrazione comunale che mi ha consentito, compatibilmente con le ordinanze, di usare lo stadio La Marmora. Nei primi periodi di lockdown ho sfruttato il tapis roulant che ho a casa. Poi ho guardato tante partite: ora sappiamo che il campionato di Futsal non ripartirà, ma prima era importante mantenere un certo feeling con i match, soprattutto con l’attività di video analisi». Vedere una donna arbitro, soprattutto ad alti livelli e nel calcio, non è ancora una cosa abituale. Quali pensa siano i motivi? «Ci sono tanti più appassionati maschili e noi numericamente, con le porte aperte all’arbitraggio femminile da trent’anni, siamo solo al due, massimo tre per cento e ciò si ripercuote anche sugli arbitri. Di certo devi allenarti di più per restare al passo degli uomini e per arrivare a uno standard d’eccellenza; pensando di lavorare in maniera più specifica, con l’aiuto di nutrizionista e preparatore atletico. Prima di me in Italia c’erano altre donne arbitro, mentre in Champions League ho sfatato un tabù essendo la prima». Quando è scattata in lei la voglia di diventare un arbitro? «Frequentavo il Liceo classico a Biella e c’era un corso. Era ben visto, sono anche maestra di sci, e mi sono iscritta per curiosità. Ho travato un mondo stimolante, degli amici veri e fin dalle prime partite mi sono divertita. Con il calcio a 5 è stato amore a prima vista e i risultati sono arrivati. Ho esordito in serie B a 24 anni e l’appetito vien mangiando». Nella scorsa stagione ha diretto tre finali in ambito internazionale:
Lo sport sta cercando faticosamente di uscire dalla pandemia. E se per gli atleti questi ultimi mesi non sono stati facili, altrettanto complicato è stato il periodo vissuto dalla classe arbitrale. Chiara Perona, arbitro internazionale di futsal della sezione di Biella, al nono anno di permanenza in CAN 5, ha diretto l’ultima partita di serie A a febbraio.
«Ci sono tanti più appassionati maschili e noi numericamente, con le porte aperte all’arbitraggio femminile da trent’anni, siamo solo al due, massimo tre per cento e ciò si ripercuote anche sugli arbitri. Di certo devi allenarti di più per restare al passo degli uomini e per arrivare a uno standard d’eccellenza; pensando di lavorare in maniera più specifica, con l’aiuto di nutrizionista e preparatore atletico.
«Il 2019 è stato un anno magico. Tutto è filato liscio e mi resta un pizzico d’orgoglio per aver portato in finale il nostro territorio».
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