Le aspettative di nuovi tagli dei tassi da parte della Bce rendono le rate dei finanziamenti meno costose ma il confronto con...
Riflettori puntati sulla prossima riunione della Bce in calendario il 12 settembre prossimo, per sapere se la Banca centrale europea deciderà di tagliare i tassi d’interesse visto il rallentamento dell’inflazione e le preoccupazioni per la crescita economica. Se così fosse si tratterebbe del secondo taglio del costo del denaro nell’anno, evento che renderebbe meno costosi mutui e prestiti, anche se poi il confronto con gennaio 2022 resta ancora spaventoso.
Gli esperti continuano a pensare che a settembre assisteremo a un secondo taglio del costo del denaro di 25 punti base, che porterà i tassi al 3,5%, ma anche che potrebbero esserci ulteriori mosse a breve per sostenere l’economia. Arriva così il monito del presidente della Bundesbank, nonché esponente della Bce, Joachim Nagel, uno dei falchi favorevoli a tassi più alti. "Un ritorno tempestivo alla stabilità dei prezzi non può essere dato per scontato.
Come sempre però la Bce continuerà ad affidarsi agli ultimi dati macroeconomici per compiere le proprie scelte, puntando prima di tutto all’obiettivo inflazione al 2%. Il dato preliminare di agosto dice che i prezzi in Ue si sono attestati al 2,2% dal 2,6% di luglio, grazie soprattutto al calo dei prezzi dell’energia, mentre l’inflazione core è passata dal 2,9% al 2,8% raggiungendo il livello più basso da aprile 2024 .Buone notizie per i finanziamenti.
L’Euribor sta scendendo ma è ancora lontano dall’Irs. Per chi vuole comprare casa questo vuol dire che il mutuo a tasso variabile è più vantaggioso di quello a tasso fisso, almeno per il momento. Prendendo ad esempio un mutuo medio di 126mila euro a 25 anni attualmente i migliori tassi fissi partono da un 2,68%, che corrisponde a una rata mensile di 576 euro, mentre i tassi variabili partono dal 4,40%, con una rata mensile di 686 euro.
Prendendo ad esempio un mutuo medio di 126mila euro a 25 anni a tasso variabile, sottoscritto all'inizio del 2022, la rata mensile potrebbe scendere a settembre dagli attuali 733 euro a 721 euro, per arrivare a 683 euro a dicembre 2024 e addirittura a 641 euro a giugno 2025. Una boccata d’ossigeno, anche se la stessa rata del mutuo a gennaio del 2022 costava solo 456 euro al mese, ben 277 euro in meno rispetto ai livelli attuali, con un rincaro di oltre 3 mila euro l’anno.
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