Il concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi ha chiuso con un incasso di 1,6 miliardi, inferiore alle aspettative del governo che prevedeva 2,5 miliardi. Il risultato potrebbe permettere una riduzione di un punto dell'Irpef, ma l'ipotesi di una sforbiciata alle aliquote per il ceto medio è stata rimandata.
Un risultato 'discreto', lo ha definito il viceministro dell'economia, Maurizio Leo. Si è chiusa con un incasso di 1,6 miliardi l'operazione del concordato preventivo biennale che consentiva al mondo dei lavoratori autonomi di mettersi d'accordo in anticipo con il fisco sulle tasse da pagare, accettando di far emergere una fetta di base imponibile non dichiarata in passato ma con la garanzia di evitare controlli futuri.
Questo - ha concluso Leo - è un avvio, ora vediamo di fare ulteriori passaggi ma nella logica di lavorare ex ante, tendere la mano ai contribuenti corretti e fare in modo che i contribuenti meno affidabili emergano». Parole che non hanno convinto l'opposizione che è tornata all'attacco parlando di fallimento. «Un triplo disastro», ha detto tra tutti Antonio Misiani, senatore Pd e responsabile economico della segreteria nazionale del partito.
Economia Tasse Irpef Concordato Preventivo Lavoratori Autonomi
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