«Nessun segnale indica che in estate sparirà come la normale influenza», ma sappiamo anche che con una temperatura sopra ai 21 gradi i virus sono meno attivi e circolano limitatamente coronavirus
«Che il coronavirus se ne andrà con il caldo, non può essere un’affermazione. Ma soltanto un’ipotesi» dicedata science applicata all’epidemiologia
. Spiega anche il perché. «Di solito per i virus influenzali e per i virus che causano sintomatologie respiratorie è così. La speranza è che sia lo stesso anche per il coronavirus. Per l’influenza noi sappiamo che d’estate il virus circola meno, però la popolazione ha già incontrato il virus in precedenza: è immunizzata.
Se anche con il coronavirus ci sarà una diminuzione di casi dovuta all’arrivo della bella stagione, potrebbe essere comunque attenuata dal fatto che è un virus nuovo, che il nostro sistema immunitario non conosce».ha detto lo stesso. «Nessun segnale indica che in estate sparirà come la normale influenza», questo nonostante sia noto che i contagi virali sono più forti con il freddo e il clima secco.
Il meteo può aiutarci? «Sì, la pioggia può rendere più facile adempiere alle direttive del decreto del 9 marzo». E il cambiamento climatico influisce? «Il cambiamento climatico è certamente uno dei fattori che influisce sulla comparsa di nuove, perché stravolge ambienti ed ecosistemi.
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