Almeno 12mila tra medici e infermieri sono positivi: per almeno una settimana non possono lavorare. Detta in altri termini: ogni giorno 1.800 operatori sanitari scoprono di essere infetti e devono...
. Certo, c’è una sorta di turnover: altri si negativizzano e tornano al lavoro. Ma se una quota rientra in servizio perché termina il periodo di isolamento grazie al tampone negativo, un’altra deve restare a casa, a causa del tampone positivo. A questi si aggiungono altri 26mila assenti, sempre sommando medici e infermieri: sono sospesi perché hanno rifiutato di vaccinarsi.
Le Regioni intanto lanciano una proposta: eliminiamo il sistema dei colori, che decide le chiusure in base ai ricoveri e all’incidenza dei contagi, visto che ormai è superato dall’uso del Super green pass. Già oggi tra bianco, giallo e arancione non ci sono sostanziali differenze, le chiusure vere e proprie scattano solo con il rosso . E poi c’è il nodo delle quarantene.
Dobbiamo aspettare nuovi laureati in infermieristica, ma così come avvenuto per i medici, il numero chiuso ha causato una carenza di offerta. E un evento straordinario come la pandemia ha fatto saltare tutte le pianificazioni. Ogni giorno si contagiano 1.800 operatori sanitari e in molti ospedali italiani si stanno tagliando prestazioni e, nei casi estremi, chiudono reparti. Al San Camillo di Roma si è fermata “Cardiologia Week”.