Il lancio di DeepSeek, un'intelligenza artificiale sviluppata da un'azienda cinese, ha scatenato un terremoto nel mondo tech. La sua efficacia e basso costo di sviluppo hanno messo in discussione il dominio americano nell'IA, sollevando questioni cruciali sulla leadership tecnologica e la governance dell'intelligenza artificiale.
Il lancio di DeepSeek, l'intelligenza artificiale sviluppata da un'azienda cinese, dovrebbe essere un campanello d'allarme per le nostre industrie, che ora dovranno concentrarsi al massimo per vincere la competizione. Dopo il lunedì più buio per Nvidia , che ha perso quasi 600 miliardi di dollari di capitalizzazione a seguito dell'annuncio del modello R1 di DeepSeek, Trump risponde più da uomo d'affari che da politico.
«Se si possono trovare soluzioni più veloci e meno costose», ha detto, «è una buona cosa». Intanto, la Casa Bianca si è detta pronta a valutare le implicazioni sulla sicurezza nazionale. DeepSeek ha causato un vero e proprio scossone finanziario perché ha raggiunto un livello di competenza sul mercato globale con un investimento di soli 6 milioni di dollari, mentre i giganti americani investono miliardi per realizzare soluzioni dedicate all'IA. Questo confronto evidenzia una discrepanza fondamentale.I mercati reagiscono alle parole di Trump con un timido segnale di ripresa, con Nvidia che recupera durante la giornata il 2,8% dopo il calo del 17% di lunedì, per poi chiudere con un -0,3%. L'evento ci fa riflettere sul fatto che per sviluppare l'IA non siano necessari chip costosissimi o data center energeticamente intensi. Ci poniamo la domanda sulla convenienza di investimenti come il progetto Stargate, destinato a far viaggiare l'IA di domani, il cui costo si attesta a 500 miliardi di dollari. Le strategie per competere nella guerra tecnologica con la Cina dovrebbero essere riviste, perché una startup nata e cresciuta dietro le quinte ha messo in crisi un intero modello di business. Mentre l'Occidente sta ancora elaborando le nuove dinamiche, ecco le prime reazioni dal mondo tech.«R1 di DeepSeek è un modello notevole, soprattutto per quello che offre a quel prezzo. Continueremo ovviamente a offrire modelli migliori. Rinvigorisce avere un nuovo concorrente», afferma Sam Altman, CEO di OpenAI, in risposta al lancio di DeepSeek. Altman accompagna il suo commento con il rilascio di ChatGPT Gov, versione del noto chatbot destinata espressamente alle agenzie governative statunitensi. Simile per funzionalità alla versione enterprise disponibile sul mercato da agosto 2023, ChatGPT Gov implementa alcune caratteristiche pensate per una gestione più efficace della sicurezza e della privacy dei dati. OpenAI ritiene che l'adozione dell'IA da parte del governo americano possa aumentare l'efficienza e la produttività e sia fondamentale per mantenere e migliorare la leadership globale dell'America in questa tecnologia. Questo è il punto centrale della discussione: la leadership. Chi arriva primo alla corsa dell'IA di oggi – e su questo gli esperti del settore si sono ormai espressi all'unisono – ha il potenziale per plasmare la società di domani. Dario Amodei, CEO di Anthropic, afferma: «La mia ipotesi è che entro il 2026 o 2027 avremo sistemi di IA che saranno ampiamente migliori di quasi tutti gli esseri umani in quasi tutte le cose». È naturale quindi che la corsa all'IA diventi anche una questione politica. L'amministrazione Trump ha puntato, già dalla sua composizione, molto sulla superiorità tecnologica. E da lunedì si trova tra le mani un panorama IA che si muove al ritmo dettato da DeepSeek. Roberto Cingolani, CEO di Leonardo, sottolinea: «Che l'algoritmo funzioni bene e sia più efficiente, con chip più vecchi, è una notizia tecnologicamente rilevante. Ma come verrà utilizzato è un discorso di governance». Governance che dovrà necessariamente tenere conto del nuovo cambio di passo, specie in materia di protezione dei dati. Perché se la tecnologia del Dragone, dopo aver scosso la borsa americana, livellerà al ribasso l'accesso al mercato dell'IA, la vera discriminante per decidere chi dominerà il mercato non saranno più i chip ma solo ed esclusivamente i dati usati per addestrare i modelli. Chi avrà i migliori dati, e quindi l'accesso a canali di dati unici, vincerà la corsa all'IA. Marc Benioff, del colosso di cloud computing Salesforce, afferma: «Il vero valore, l'ossigeno che dà vita all'IA, risiede nei dati e nei metadati. Proprio come l'ossigeno ci sostiene, i dati alimentano tutto il potenziale dell'IA». Intanto il Garante per la Privacy italiano ha inviato una richiesta di informazioni alle aziende che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek. «L'Autorità, considerato l'eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia - si legge in una nota - ha chiesto di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina».
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