L’annullamento delle elezioni in Libia sancisce il fallimento della strategia di Onu e Ue Era evidente che nel caos del paese nordafricano votare sarebbe stato impossibile, e come al solito ne approfittano Russia e Turchia
L’ennesimo fallimento dell’Europa e dell’Onu in Libia ormai non fa notizia. Se ne è perso il conto. Ma questa volta l’annullamento delle elezioni presidenziali e parlamentari frettolosamente indette sotto la guida, appunto, di Onu e Unione europea per il 24 dicembre 2021, e confermate solennemente nella recente conferenza di Parigi di un mese fa, ha del clamoroso e addirittura del tragicomico.
In particolare, non lo vuole e non lo può fare un’Europa divisa, con la Francia che appoggiava militarmente i cirenaici di Khalifa Haftar, mentre l’Onu e l’Italia sostenevano il governo di Tripoli di Fayez al Serraj. Di fatto comportava prendere atto della realtà: la crisi libica non ha una soluzione politica, come dice sempre a pappagallo Luigi di Maio, ma ha avuto una soluzione militare.
Basta guardare alla solennissima conferenza di Parigi convocata da Emmanuel Macron il 12 novembre scorso, per comprendere perché tutto va a rotoli in Libia e forse la guerra civile riprenderà.