Dramma a Molfetta, il Comune fa tagliare l’erba ai giardini pubblici e fa strage di gatti appena nati fulviocerutti
Dramma e orrore a Molfetta, nel Barese. Quattro gattini, di circa un mese e mezzo di vita, sono stati uccisi dal tosaerba in azione. Molto probabilmente anche alcuni mici di pochi giorni hanno fatto la stessa fine. A darne l’allarme una signora che si prendeva cura di una colonia felina regolarmente registrata e che sapeva di alcune gatte che avevano partorito nell'erba alta del giardino comunale. Proprio lo spazio verde che è stato falciato dagli addetti comunali.
Le immagini di quanto accaduto, impubblicabili, sono rese ancora più tristi dalla presenza delle povere mamme gatte, con le mammelle a terra, che vagavano in pena, annusando e miagolando, nel tentativo di ritrovare i propri piccoli. «Ora, non è del tutto chiaro di cosa sia andato storto nella catena di comando che ha autorizzato i lavori di falciatura senza aver previamente avvisato il referente di colonia, come prevede la legge che tutela le colonie feline. Sicuramente qualcuno ha sbagliato, e anche di grosso, e sicuramente andremo a fondo della orribile faccenda» scrivono gli animalisti di zona che si sono presi cura dell’unico micetto che si è salvato dalla mattanza.
Ora la si teme che il drammatico episodio possa ripetersi: «La nostra paura è che, vista l'invasione di erbacce presente in città, si proceda al taglio indiscriminato senza rispettare le norme e senza curarsi delle numerose colonie presenti sul territorio. Intanto, il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha avviato una verifica per chiarire la dinamica del tragico accaduto: «E’ una notizia che ci addolora e ci sgomenta oltremodo - fa sapere - da sempre siamo sempre stati dalla parte degli animali e degli animalisti. Nella sede di Lama Scotella, ma anche nei giardini di altre sedi comunali, ospitiamo colonie feline. Ci siamo attivati per l’apertura di un gattile e da sempre diamo il massimo supporto alle associazioni animaliste.
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Strage di Capaci, oggi le celebrazioni per il 28esimo anniversarioLeggi su Sky TG24 l'articolo Strage di Capaci, oggi le celebrazioni per il 28esimo anniversario
Leggi di più »
L’Inter e il Triplete, «quella sera sono tornato adolescente»Beppe Severgnini racconta come è stata la magica notte di dieci anni fa in cui la squadra milanese conquistò il Triplete, vincendo la Champions League
Leggi di più »
Il Soccorso alpino fa gli straordinari: battuto il record di sos in montagnaIndisciplinati o sfortunati non si sa, ma chi va in montagna, anche lo scorso anno, si è cacciato nei guai sempre più di frequente. Anche il 2019 ha segnato, per il Soccorso alpino piemontese, un aumento di casi di soccorso e recupero degli infortunati in montagna, in grotte e in terreno impervio. Nel 2019 i tecnici del Soccorso alpino hanno gestito 1.989 chiamate di emergenza, superando il record del 2018 di 1.900 e confermando un aumento che prosegue da oltre 10 anni. Di queste chiamate, 1.251 (nel 2018 erano state 1.210) si sono trasformate in interventi di soccorso alpino e speleologico, mentre 738 (il 37%) sono state risolte al telefono o passate ad altri enti. Le persone soccorse sono state 1.420, rispetto alle 1.386 del 2018. Ogni operazione di soccorso inizia dalla centrale operativa di Grugliasco, nel Torinese, che h24 riceve le chiamate di emergenza. Se da un lato si potrebbe concludere che sempre più persone si fanno male in montagna, dall’altro bisogna sottolineare che l’abitudine a rivolgersi ai numeri di emergenza è sempre più radicata. Anche da un punto di vista tecnologico, è più facile lanciare un Sos anche dalle zone più impervie tramite rete telefonica mobile o con l’utilizzo delle tecnologie presenti negli smartphone tra cui l’applicazione GeoresQ sviluppata dal Soccorso alpino nazionale. Ogni missione di soccorso vede l’utilizzo dell’eliambulanza 118 e le squadre a supporto, oppure soltanto delle squadre a terra. Anche in questo ambito si osserva un nuovo aumento nel numero di operazioni via aria, che raggiunge l’81% del totale. Subito dopo l’elisoccorso di Torino, decollato per 330 soccorsi in montagna nel 2019, per numero di interventi c’è il velivolo della base di Borgosesia. Che lo scorso anno si è alzato in volo per 274 interventi in montagna, pari al 27% del totale. Seguono Cuneo (224 voli, 22%) e Alessandria (57 soccorsi, 5,6%). Il 94% delle persone soccorse ha chiesto un intervento mentre faceva attività ricreative contro il 4% di reside
Leggi di più »
Il carcere in Italia fa i conti con più di un virusIl ministro della giustizia è uscito dalla bufera delle polemiche che lo hanno travolto. Il carcere, dove 119 detenuti e 162 operatori sono stati contagiati dal covid-19, continua invece a imbarcare acqua. L’articolo di Giuseppe Rizzo.
Leggi di più »