Educazione affettiva nelle scuole medie di Roma: 420mila euro per combattere violenza e discriminazione

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Educazione affettiva nelle scuole medie di Roma: 420mila euro per combattere violenza e discriminazione
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A Roma si introdurrà l'educazione affettiva nelle scuole medie, con un investimento di 420mila euro per corsi e lezioni incentrati sul contrasto alla violenza e alla discriminazione. Il progetto, finanziato dal Comune di Roma, coinvolgerà enti del terzo settore e istituti scolastici per promuovere relazioni sane e la consapevolezza delle emozioni.

Nelle scuole medie di Roma si introdurrà l'educazione affettiva e alle relazioni. Il progetto, finanziato con 420mila euro, coinvolgerà enti del terzo settore e istituti scolastici, per offrire nei programmi curricolari corsi laboratoriali e lezioni incentrate sul contrasto alla violenza e alla discriminazione legata al genere e all'orientamento sessuale. L'obiettivo è anche quello di promuovere la costruzione di relazioni e rapporti sani, senza prevaricazioni.

In una prima fase saranno coinvolte 15 scuole, una per ogni municipio di Roma. La partenza del progetto ha scatenato le proteste del centrodestra e di Pro vita & famiglia, che accusano di 'spalancare le porte al gender nelle scuole'. L'educazione affettiva si pone l'obiettivo di promuovere nei ragazzi la consapevolezza delle proprie emozioni, per riconoscerle e imparare a gestirle, stabilendo relazioni interpersonali equilibrate. Entro fine gennaio sarà pubblicato un bando rivolto agli enti del terzo settore che potranno presentare fino a tre progetti, su tre municipi diversi, collegati ad altrettante scuole di Roma. Che saranno coinvolte nell'elaborazione delle proposte: “Abbiamo pensato che fosse giusto lasciare agli istituti la facoltà di elaborare le modalità ritenute più adatte per educare studenti e studentesse all'affettività, alla parità dei generi e al contrasto delle violenze - spiega l'assessora capitolina a Scuola, formazione e lavoro, Claudia Pratelli -. La conta micidiale dei femminicidi, degli episodi di discriminazione e violenza di genere ci dimostra che questa non è un'emergenza ma una condizione strutturale da affrontare con azioni di formazione, come l'uccisione di Giulia Cecchettin ha reso evidente alla sensibilità pubblica, fornendo strumenti a scuole e insegnanti dove l'educazione sessuoaffettiva non c'è. Quattro le aree tematiche per cui si potranno proporre le iniziative: educazione socioaffettiva e alle relazioni; educazione alla parità tra i generi; prevenzione e contrasto della violenza e della discriminazione legate al genere e all'orientamento sessuale; prevenzione e contrasto di discriminazione e violenza di genere nel mondo digitale. Si dovranno, inoltre, prevedere anche percorsi formativi per i docenti e il coinvolgimento delle famiglie. Tutte le idee verranno acquisite e valutate dal dipartimento Scuola, presso cui sarà poi istituito un coordinamento per identificare le linee di azione e di condotta. Le 15 proposte “vincenti” saranno attuate nell'anno scolastico in corso e nel prossimo. “È molto importante – sottolinea la presidente della commissione capitolina Pari opportunità, Michela Cicculli – che siano coinvolti tutti i territori della città. Ci sono municipi, come il IV, in cui riscontriamo più difficoltà nel portare avanti progetti e iniziative”. Nel caso in cui non fosse individuato, per alcuni municipi, nessun progetto con il primo bando, ne seguirà un altro. “Ma siamo fiduciosi che questa iniziativa sarà accolta con entusiasmo e interesse in tutti i territori” sottolinea Pratelli. La scelta delle scuole medie (o secondarie di primo grado) come sede ideale per portare avanti questa iniziativa nasce dal fatto che “rappresentano una delle fasi più delicate della vita – sottolinea Pratelli – si entra bambini e si esce adolescenti, il corpo inizia a cambiare, così come le relazioni, ed è per questo che è fondamentale partire da qui per divulgare una cultura del consenso, della non prevaricazione e del contrasto a ogni forma di discriminazione legata al genere e all’orientamento sessuale”. E non è raro, come sottolinea Marilena Grassadonia, coordinatrice dell'ufficio diritti Lgbt+ di Roma Capitale che “a commettere atti e aggressioni omofobe siano proprio i più giovani, come dimostra illa notte di Capodanno”. Per combattere 'le discriminazioni e le violenze lesbobitransfobiche - continua Grassadonia - bisogna lavorare a livello formativo con un'educazione alle relazioni, all'affettività, alle differenze. Per questo si farà in modo di agire in tutti i municipi e sarà anche un modo per mettere in rete il lavoro degli uffici Lgbtq+ perché raggiungano tutto il territorio'.Secondo il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri “questi corsi si svolgono in tutti i paesi europei, ma in Italia c’è un forte deficit. Il bando consentirà di finanziare iniziative in tutti i municipi, attraverso la coprogettazione, che rende protagoniste scuole e terzo settore, con un accordo condiviso”. Alla presentazione del bando in Campidoglio ha partecipato anche la consigliera capitolina di Roma Futura, Tiziana Biolghini: “I ragazzini che faranno le medie quest'anno sono quelli che hanno iniziato la scuola negli anni del Covid, quindi nel periodo peggiore per costruire un'idea della relazione umana” sottolinea

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