Le nuove norme di attuazione approvate in Campidoglio hanno cancellato un articolo: prevedeva la creazione di un "Piano territoriale della telefonia mobile"...
Roma continua a non avere un piano per la localizzazione delle antenne di telefonia. Però se prima era una lacuna, poiché era previsto nelle vecchie “norme tecniche di attuazione” del Piano regolatore, ora non lo è più: il Comune ha deciso di poterne fare a meno.l’approvazione delle nuove “norme tecniche di attuazione”
, l’assemblea capitolina ha infatti cancellato “il comma 4 dell’articolo 105”. Era quello in cui veniva disciplinata la diffusione di “reti e impianti radiotelevisivi e della telefonia mobile”. Nelle vecchie NTA, risalenti al 2008, l’articolo 105 aveva infatti esplicitato che gli impianti avrebbero dovuto “essere localizzati nelle aree idonee” ad ospitarli. Aree che dovevano essere “individuate nel ‘Piano territoriale degli impianti radiotelevisivi e della telefonia mobile’”.
Era ispirato al principio, espresso dall’assessore all’urbanistica Maurizio Veloccia, che occorresse “sostenere lo sviluppo delle rete, dentro un quadro di garanzie per i cittadini”. In questo quadro l’amministrazione aveva previsto l’esistenza di “aree preferenziali” di proprietà pubblica. Andranno individuate in un elenco che il comune, ogni anno, dovrà mettere a disposizione degli operatori.
Quali potrebbero essere le conseguenze? “Tutte le nuove istanze per impianti di telefonia mobile presentate al Sportello unico di attività produttive di Roma avranno il via libera passivo dell’amministrazione, in un regime di desolante silenzio e assenza di controllo - ha spiegato il vicepresidente di Ecoland - infatti gli uffici, privati dello strumento pianificatorio, non potranno esaminare adeguatamente i progetti”.
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