Un funzionario libico, Elmasry, arrestato a Torino per crimini di guerra, è stato rilasciato in circostanze misteriose. Il governo italiano ha confermato il rilascio ma non ha fornito spiegazioni dettagliate. La notizia ha sollevato interrogativi sulla motivazione del rilascio e sul possibile coinvolgimento delle relazioni diplomatiche tra Italia e Libia.
Domenica a Torino è stato arrestato un individuo, Elmasry , per crimini di guerra per un mandato emesso dalla Corte penale internazionale. La notizia del rilascio è stata confermata dal ministero dell’Interno italiano, che al momento non ha fornito ulteriori dettagli. Stando alle informazioni disponibili, Elmasry sarebbe stato espulso dal territorio italiano dopo il rilascio. Martedì sera è arrivato all’aeroporto di Tripoli, dove è stato accolto con festeggiamenti.
Le motivazioni del rilascio rimangono ancora avvolte nel mistero. Il governo italiano non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla questione, ma ha inviato all’altra parte dell’ordinanza con cui la Corte d’Appello di Roma non ha convalidato l’arresto di Elmasry. Secondo la Corte, l’autorità italiana che ha fermato Elmasry – la DIGOS di Torino – avrebbe dovuto avvisare il ministero della Giustizia prima di procedere con l’arresto, cosa che a quanto pare non è avvenuta. Non è chiaro se la richiesta di arresto possa essere considerata decaduta in caso di mancato coinvolgimento del ministro. Elmasry è un funzionario di un’importante milizia libica e in passato ha ricoperto ruoli di rilievo nella cosiddetta polizia giudiziaria del governo che controlla Tripoli. Da quando la guerra civile ha iniziato, circa 14 anni fa, la Libia è governata di fatto da milizie armate. Nel 2016 è stato nominato responsabile della polizia giudiziaria nella tristemente nota prigione di Mitiga, nella periferia di Tripoli, situata in un luogo noto per violazioni sistematiche dei diritti umani, come evidenziato in un recente rapporto del Consiglio per i diritti umani dell’ONU. Nel 2021 Elmasry è stato promosso a responsabile di altre prigioni dal governo che controlla Tripoli.Da diversi anni il governo italiano ha stretti rapporti con le milizie libiche e con il governo di Tripoli, con cui dal 2017 è attivo un accordo per impedire con la forza le partenze dei migranti che tentano di raggiungere l’Italia via mare. Non è chiaro se il rapporto tra il governo italiano e quello di Tripoli abbia avuto un ruolo in questa vicenda
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