L'epilessia è un disturbo cronico che causa crisi epilettiche. Questo articolo spiega cosa accade durante un attacco epilettico e cosa fare per aiutare una persona in crisi.
L'epilessia è un disturbo cronico del cervello caratterizzato dalla presenza di crisi epilettiche spontanee e ripetute. Una crisi epilettica è un'attività anomala che si verifica all'interno della sostanza grigia e che altera in maniera temporanea la normale funzionalità cerebrale. Si possono così manifestare alterazioni della coscienza, convulsioni e altri sintomi. L'epilessia colpisce soprattutto i bambini e gli adolescenti, con inevitabili conseguenze negative sullo sviluppo psicomotorio.
Nel 50% dei casi l'epilessia è idiopatica, ovvero non si conosce la causa della stessa. Nella restante casistica il disturbo è associato ad una serie di condizioni, tra cui traumi cranici, tumori cerebrali, infezioni cerebrali, malformazioni congenite del cervello e malattie metaboliche. Esistono, poi, alcuni fattori in grado di favorire la comparsa delle crisi epilettiche e che, per quanto possibile, dovrebbero essere limitati nella quotidianità di un paziente epilettico. Si pensi, ad esempio, all'alcol, alle droghe, alla mancanza di sonno e ad uno stress eccessivo.Una crisi epilettica generalmente dura cinque-dieci minuti e la sintomatologia varia a seconda della natura dell'attacco. Si distinguono crisi generali e crisi focali. Le crisi generali sono quelle che interessano l'intero cervello, mentre le crisi focali si manifestano solo in una parte specifica del cervello. Quelle più comuni sono di tipo generalizzato con convulsioni tonico-cloniche (grande male) e sono precedute da alcuni sintomi premonitori, tra cui cefalea, ansia, irritabilità, tachicardia, sensazione di intorpidimento, di caldo o di freddo. Ancora alterazione dei cinque sensi, difficoltà a parlare, ansia e paura estrema. Sebbene questa condizione possa spaventare, è opportuno sapere che nella maggior parte dei casi non comporta gravi conseguenze, fatta eccezione per le possibili cadute rovinose del paziente. Tale eventualità è difficile da gestire. Tuttavia, quando il soggetto è steso a terra, il buon senso vuole che si ponga sotto la sua testa qualcosa di morbido, un fine di facilitare la fuoriuscita della saliva schiumosa, una conseguenza questa molto frequente. La massima tranquillità è fondamentale durante la fase di recupero. Pertanto sono vietati assembramenti attorno al paziente e schiamazzi. L'intervento dei soccorsi è doveroso nel momento in cui una crisi si prolunga e quando non vi è una totale ripresa della coscienza
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