Ferrovie dello Stato ha presentato un esposto alla Questura di Roma per i guasti che hanno causato ritardi e cancellazioni sui treni. L'esposto ipotizza un complotto mirato a destabilizzare la società, ma non fornisce prove concrete. La situazione ha scatenato critiche e richieste di chiarezza da parte della politica.
La società di trasporto ferroviario, controllata dallo Stato italiano, Ferrovie dello Stato, ha presentato un esposto alla Questura di Roma, chiedendo l'avvio di indagini sui guasti che negli ultimi mesi hanno causato cancellazioni e ritardi su gran parte delle linee ferroviarie. L'esposto, oltre alla denuncia dei guasti, ipotizza che questi siano il risultato di un complotto organizzato per destabilizzare il gruppo FS e il suo management, sia a livello istituzionale che governativo.
La tesi sostenuta è che qualcuno stia sabotando sistematicamente la rete ferroviaria per mettere in crisi la società e il governo. Tuttavia, al di là di alcune frasi allusive, rilanciate e sostenute da esponenti della Lega, tra cui il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, nell'esposto non ci sono prove a supporto di questa teoria. Sia l'esposto che la nota stampa diffusa dopo la presentazione sono pieni di dubbi e insinuazioni. Citando «gli orari in cui si sono verificati alcuni problemi, il tipo di guasti e la loro frequenza», l'esposto parla di «circostanze altamente sospette». Viene anche sottolineato che i guasti si sono verificati negli orari più complicati per la circolazione ferroviaria, con ricadute pesanti su tutta la rete. L'esposto cita alcuni episodi specifici: il guasto a un sistema di segnalazione a Milano il 11 gennaio che ha bloccato decine di treni; il guasto a uno scambio il 13 gennaio a Gricignano, in Campania; la rottura di una rotaia tra le stazioni di Valdarno Sud e Arezzo, in Toscana, il 14 gennaio; un’anomalia al nodo di Roma sempre il 14 gennaio; il guasto a un deposito di manutenzione al deposito della linea ad alta velocità sul nodo di Roma il 15 gennaio. La conclusione dell'esposto è molto allusiva: «Benché gli episodi ora descritti si presentino, all’apparenza, collegati tendenzialmente a disfunzioni di natura tecnica, sui quali il gruppo FS sta svolgendo accertamenti interni al fine di ricostruirne cause e responsabilità, si ritiene non si possa escludere in radice l’ipotesi che si tratti di una situazione connessa ad attività interne e/o esterne volutamente mirate a colpire gli asset aziendali con la finalità di destabilizzare, anche a livello istituzionale e governativo, il gruppo FS e il relativo management». Nonostante l'esposto, non ci sono prove specifiche che possano avviare le indagini. La decisione di presentare l'esposto è stata condivisa con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, a cui negli ultimi giorni sono state rivolte molte critiche per la gestione del trasporto ferroviario. Entro pochi minuti dalla pubblicazione della nota del gruppo Ferrovie dello Stato, sono state diffuse diverse note di esponenti leghisti. Alcuni hanno espresso apprezzamento per l'iniziativa del gruppo FS, chiedendo risposte rapide e inequivocabili. Altri hanno alludito a una regia politica dietro ai presunto sabotaggi, sottolineando «la gravità di fare battaglia politica sulla pelle di lavoratori e pendolari». Il segretario del Pd Elly Schlein ha espresso la necessità di un'analisi approfondita della situazione, chiedendo chiarezza e trasparenza da parte della gestione di Ferrovie dello Stato.
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