Davide Lanciani, 56 anni, è stato arrestato con l'accusa di omicidio contro il fratello 60enne, Stefano, a seguito di un violento litigio legato a questioni ereditarie.
Un omicidio terribile ha sconvolto la comunità dell'Aquila. Davide Lanciani, 56 anni, si è difeso in tribunale, per il delitto di fratricidio che ha portato alla morte di suo fratello Stefano, 60 anni. L'episodio cruento è avvenuto tre giorni fa lungo via Peltuinum. Secondo le indagini, l'Movente dell'omicidio sembra legato a questioni ereditarie, derivanti dalla morte del padre, avvenuta circa un anno fa.
Durante l'udienza, Lanciani, assistito dagli avvocati Franco Colucci e Alessandro Fanelli, si è avvalso del diritto al silenzio, limitandosi a riferire del suo stato di salute mentale. I suoi legali hanno però depositato un'istanza per la revoca della custodia cautelare in carcere, richiesta che è stata respinta dal pubblico ministero Roberta D'Avolio, la quale sottolinea i rischi di reiterazione del reato, il pericolo di fuga e l'inquinamento probatorio.\Lanciani è stato bloccato dopo i fatti alla presenza di numerosi testimoni, tra cui l'autore del video - diventato cruciale per l'inchiesta - che mostra le fasi più drammatiche dell'aggressione. Determinante anche l'intervento di due allievi della Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza, che hanno infranto il finestrino laterale della Polo e fermato Lanciani. Purtroppo Stefano Lanciani è deceduto mentre era incastrato sotto l'auto del fratello, dopo essere stato investito almeno quattro volte. Il personale medico del pronto soccorso della Regione ha tentato a lungo di rianimarlo, ma è stato invano.\Gli avvocati di Lanciani hanno già annunciato l'avvio di indagini difensive, sostenendo che i litigi tra i due fratelli andavano avanti da tempo e che anche l'incontro fatale era ricolmo di tensione emotiva. Secondo la difesa, Stefano avrebbe impugnato un piede di porco per difendersi da Davide, che si sarebbe avvicinato con un martello e un coltello. L'autopsia ha confermato che uno dei colpi alla testa è stato fatale. Le indagini della Stazione e della Compagnia dell'Aquila stanno accelerando per ricostruire i dissidi derivanti da questioni ereditarie, dopo il decesso del padre di entrambi. La Procura dovrà stabilire se l'omicidio è stato premeditato, fattore che potrebbe complicare ulteriormente la strategia difensiva
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