Gazprom interrompe le forniture di gas alla Moldavia accusando il governo di un debito non saldato. Il governo moldavo denuncia un tentativo di destabilizzazione per influenzare le elezioni.
Gazprom , controllata dal governo autoritario del presidente russo Vladimir Putin, sostiene che le forniture saranno interrotte per via di un debito di centinaia di milioni di euro non saldato dal governo moldavo. È un’accusa infondata, come un panel indipendente che doveva esprimersi sulla questione.
Il governo moldavo ritiene quindi che la decisione della Russia sia l’tentativo di destabilizzare il paese per fomentare l’opinione pubblica moldava contro il governo in carica, filoeuropeo, e condizionare le elezioni parlamentari in programma per il 2025. La Moldavia ha sempre avuto rapporti molto stretti con la Russia. Fino al 1991 faceva parte dell’Unione Sovietica, molte persone ancora oggi parlano russo e nel paese le tv e i giornali russi, soprattutto fra le persone più anziane. Da qualche anno però le elezioni parlamentari e presidenziali vengono vinte da candidati filoeuropei: a novembre la presidente uscente Maia Sandu ha vinto il referendum sull’Unione Europea. Come molti altri paesi dell’ex blocco sovietico, fino a pochi anni fa anche la Moldavia era quasi del tutto dipendente dalla Russia per la fornitura di energia. Le cose sono cambiate con l’invasione totale dell’Ucraina da parte della Russia, cominciata nel febbraio del 2022. Da allora la Moldavia ha cercato quanto più possibile di distanziarsi dalla Russia: Importa ancora dalla Russia circa 2 miliardi di metri cubi di gas naturale, tramite un gasdotto che passa in territorio ucraino. Quel gas però arriva in una regione moldava filorussa che dal 1992 si è autoproclamata una repubblica indipendente. In Transnistria il gas naturale viene usato sia per riscaldare case e uffici sia per alimentare la centrale elettrica di Kuciurgan, che garantisce energia alla Transnistria e a un pezzo della Moldavia
MOLDAVIA RUSSIA GAZPROM ELEZIONI GAS
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