La storica Alfa Romeo Giulietta Sprint Veloce in pista a Monza. La prova del pilota Eugenio Mosca, come guidare questa splendida coupé del Biscione
Per sostenere i costi di una tale riconversione industriale l’azienda avviò una sottoscrizione pubblica di capitali, attraverso l’emissione di cartelle fondiarie dell’Iri, allettando i risparmiatori all’investimento con una lotteria che prevedeva l’estrazione mensile di una vettura; ovviamente una Giulietta.
Per finanziare la produzione della Giulietta, l'Alfa Romeo organizzò una sottoscrizione pubblica legata ad una lotteriaQuesto rappresentava un grosso problema, perché oltre a non poter procedere con l’assemblaggio delle vetture, non si potevano neppure definire le specifiche dei contratti con i fornitori esterni.
Progettazione e sviluppo della Coupé erano stati portati avanti congiuntamente alla berlina e il prototipo della futura Giulietta firmato da Giuseppe Scarnati, poi divenuto celebre come “brutto anatroccolo”, aveva già superato le prove su strada. Ma la mancanza della necessaria capacità produttiva delle carrozzerie Zagato e Touring spinse il responsabile del progetto, Rudolf Hruska, a rivolgersi a Mario Boano, responsabile della Ghia, e a Nuccio Bertone.