Lo zar usa l’Uomo d’acciaio per giustificare se stesso. Non passa giorno che non venga fatto un altro passo avanti nell’opera di rivalutazione del dittatore
che alla fine della Seconda guerra mondiale le regalò parte del suo territorio, riprendendo così un pensiero caro all’Uomo d’acciaio, per altro errato sia in termini storici che geografici. A maggio, nella Volgograd che portò il suo nome, mentre dal cimitero di San Pietroburgo è scomparsa la croce di granito che ricorda le vittime polacche della repressione staliniana.
Eppure, nel 2006, quando c’era da scagliarsi contro i governanti della Georgia colpevoli di incarcerare funzionari russi, Putin li accusòL’oscillazione nel giudizio su un singolo personaggio dimostra come a cambiare il contesto sia l’esigenza di un uso interno della storia. Il Putin del 2006 teneva ancora i piedi nei due mondi, incerto se rompere con l’Occidente.
durante la Grande Guerra Patriottica. Ma è negli ultimi due anni, in preparazione dell’attuale conflitto, che la Storia del secolo sovietico diventa un argomento non più contendibile, oggetto esclusivo di revisione da parte dello Zar. Alla fine del 2020, durante una lezione ad alcuni licei, Putin tessé l’elogio del patto Molotov-Ribbentrop che sanciva la reciproca non aggressione tra Russia e Germania nazista.
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