Il governo italiano si sta muovendo su due binari per l'approvazione del Ddl sicurezza entro fine febbraio, cercando di conciliare le richieste del Quirinale con l'obiettivo di velocizzare il processo legislativo. Le opposizioni stanno ostacolando l'iter in Senato con migliaia di emendamenti, mentre la maggioranza cerca di accelerare l'approvazione.
Il governo ha messo in moto un doppio binario per l'approvazione del Ddl sicurezza entro fine febbraio, tenendo conto delle modifiche «caldeggiate» dal Quirinale al testo, già licenziato dalla Camera. Il primo binario prevede l'accelerazione dell'iter in Senato , con il passaggio diretto del testo in Aula per il via libera. Il provvedimento è ancora fermo nelle commissioni Giustizia e Affari costituzionali.
Il centrodestra si scontra con l'ostruzionismo delle opposizioni che hanno depositato migliaia di emendamenti e stanno rallentando il percorso. In questa prima ipotesi, eventuali modifiche, «se ci saranno» precisano fonti di Fratelli d'Italia, saranno minime senza snaturare l'impianto del testo. Con il passaggio diretto in Aula del Ddl sicurezza, che sarà deciso da una conferenza dei capigruppo attesa tra oggi e domani, le modifiche saranno inserite in emendamenti presentati in Aula. Nella prima opzione, per l'ok al provvedimento, sarebbe necessario un terzo passaggio alla Camera. Ma dalla maggioranza sono sicuri: «Se si lavora bene entro 30 giorni lo approviamo», dicono al Giornale fonti di maggioranza. Ieri c'è stato un vertice a Palazzo Chigi, convocato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per fare il punto sui correttivi. Alla riunione erano presenti ministri della Giustizia Carlo Nordio, degli Interni Matteo Piantedosi, dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, il sottosegretario, Nicola Molteni, i presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno e il capogruppo di FI Maurizio Gasparri. I punti su cui si sarebbe deciso di intervenire riguardano l'articolo 32, che introduce l'obbligo per gli immigrati di esibire il permesso di soggiorno per acquistare una sim (basterà un'autocertificazione), la resistenza passiva a pubblico ufficiale, nuova fattispecie introdotta per le rivolte in carcere, e il divieto della cannabis light. Anche sulla discrezionalità del giudice di differire la pena per detenute mamme si sta ragionando se intervenire. Resterebbe confermato il cuore del provvedimento: inasprimento delle pene per chi blocca la rete ferroviaria, bodycam per le forze dell'ordine, stretta per le borseggiatrici e occupanti abusivi. «Per procedere spediti, però, non ci si può imbattere nell'ostruzionismo di chi a sinistra prova a mettere il bastone tra le ruote anche perché urge tutelare le Forze dell'ordine ogni giorno», avverte il capogruppo Fi Maurizio Gasparri. Il secondo binario prevede l'approvazione del Ddl sicurezza senza modifica con l'ok finale al Senato. Affidando a un decreto legge quei correttivi richiesti dal Quirinale. C'è però lo scoglio della Lega che chiede di riaprire il dossier dello scudo per le forze dell'ordine da inserire nel Ddl sicurezza.
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