I centri per migranti in Albania: un impegno iniziale e un futuro incerto

Immigrazione Notizia

I centri per migranti in Albania: un impegno iniziale e un futuro incerto
AlbaniaMigrantiCentri Per Migranti
  • 📰 SkyTG24
  • ⏱ Reading Time:
  • 312 sec. here
  • 14 min. at publisher
  • 📊 Quality Score:
  • News: 152%
  • Publisher: 55%

L'Italia ha investito milioni di euro in centri per migranti in Albania, ma l'utilizzo è bloccato a causa di controversie giudiziarie. Un recente cambio di legge potrebbe facilitare il processo, ma le sfide restano.

I centri per migranti in Albania sono pronti da mesi, sono costati all’ Italia già circa 145 milioni di euro e sono previste spese per altri 127 milioni nel 2025. Ma di persone trattenute nelle località di Shengjin e Gjader ancora non ce ne sono.

A dire il vero, a ottobre e novembre 2024 il pattugliatore Libra della Marina militare ne aveva portate prima 16 e poi 8, ma i giudici della sezione specializzata “Immigrazione” del Tribunale di Roma avevano negato in entrambi i casi la convalida della procedura accelerata di frontiera. Il risultato è che i centri sono rimasti vuoti per mesi. Queste sono le premesse, ma qualcosa a breve potrebbe cambiare. Almeno secondo Palazzo Chigi. In un vertice di fine dicembre Giorgia Meloni ha assicurato: “I centri funzioneranno, dovessi passarci ogni notte da qui alla fine del governo italiano”. Dall’11 gennaio, in effetti, a decidere sulle convalide dei trattenimenti non saranno più i magistrati dei Tribunali ma quelli delle Corti d’appello. La decisione è stata presa proprio dall’esecutivo con un emendamento al decreto flussi, nella speranza di superare l’ostacolo posto finora dai giudici. “Ritengo sia una scelta di opportunità per vedere se i magistrati che sono impegnati in altri uffici decideranno in maniera differente da come stanno facendo i giudici dei tribunali – commenta a Sky tg24 Insider l’avvocato Dario Belluccio, membro dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione – ma è credibile immaginare che il risultato sarà lo stesso”. Quindi, tecnicamente, cosa cambia? Finora le decisioni sulle procedure accelerate di frontiera erano di competenza generalmente dei Tribunali, non solo quello di Roma, perché non si tratta di decidere esclusivamente per i trasferimenti in Albania. Dall’11 gennaio la competenza è trasferita dalle sezioni specializzate istituite in ogni Tribunale al giudice monocratico della Corte d’appello. Tecnicamente, ancora, si passa da un giudice che lavora presso una sezione specializzata del Tribunale che era specificamente formato su una materia molto complessa, ad un giudice della Corte di Appello che, invece, dovrà formarsi in un tempo molto breve ma che affronterà solo una piccola parte della complessa materia dell’immigrazione. E le Corti d’appello potranno decidere diversamente dai Tribunali? Più che un esperto, per rispondere a questa domanda, servirebbe un vate. Posso dire che le ragioni giuridiche espresse dai Tribunali sono le stesse che può utilizzare un giudice istituito in un altro ufficio, quindi anche nella Corte d’appello. Il risultato, credo, sarà lo stesso, perché sarà difficile contraddire tutta la dottrina e la giurisprudenza che si sono interrogate su questo tema negli ultimi anni. Non ci sono nuove ragioni giuridiche da fare valere. C’è molta attenzione mediatica sul caso, potrebbe mettere pressione ai giudici? Lo escludo. Stiamo parlando di magistrati di ruolo, professionisti soggetti soltanto alla legge. Sono persone autonome e indipendenti, in base alla Costituzione. L'impasse sui Paesi sicuri Se i giudici finora hanno respinto le convalide dei trattenimenti, facendo rientrare in Italia le persone migranti portate in Albania, è a causa del loro Paese d’origine, non ritenuto sicuro. Tutto ruota attorno alla definizione: secondo l’interpretazione dell’Ue, confermata da una sentenza del 4 ottobre della Corte di Giustizia dell’Unione europea, si può definire sicuro uno Stato che non ricorra mai a persecuzione, tortura o trattamenti inumani in nessuna parte del suo territorio. Agli Stati membri spetta il compito di stilare la lista dei Paesi d’origine sicuri, ma i magistrati devono poi verificare se quell’inserimento è corretto e adeguatamente applicato a ogni caso. Finora Egitto e Bangladesh, ad esempio, non sono stati considerati Paesi sicuri dai giudici della sezione specializzata “Immigrazione” del Tribunale di Roma, che ha deciso sulle convalide dei trattenimenti in Albania. A confermare la procedura sono anche due sentenze di dicembre della Corte di Cassazione. Ma qualcosa potrebbe cambiare con la nuova sentenza in merito alla Corte della Giustizia europea prevista per la primavera 2025. Avvocato, si aspetta che possano essere ridefiniti dall’Europa i criteri per i Paesi sicuri? Potrebbero esserci delle conseguenze, ma è difficile che anche la Corte di Giustizia possa esprimere una sentenza del tenore completamente diverso da quella che ha espresso lo scorso 4 ottobre. D’altra parte, la Corte di Lussemburgo decide in base alle leggi europee in vigore, che non sono cambiate. Il Governo italiano, in ogni caso, rivendica la possibilità di poter determinare come sicuro un Paese d’origine senza che il giudice possa verificarlo. Tenderei a escludere che la Corte di Giustizia europea possa approvare questo tipo di impostazione perché significherebbe incidere sullo Stato di diritto dell’intera Unione europea. Intanto, però, l’esecutivo si affretta a dire che i centri in Albania torneranno presto attivi. È credibile? Non sono stati attivi finora ed è difficile che cambierà qualcosa a breve. Sarebbe ragionevole, da parte del Governo, attendere quantomeno la decisione della Corte di Giustizia europea, che arriverà non prima di marzo-aprile. È possibile, quindi, che riprenderanno i viaggi “a vuoto” del pattugliatore Libra tra Albania e Italia? Se sarà inviato nuovamente nelle zone Sar e i giudici monocratici delle Corti d’appello dovessero esprimersi negativamente sulle procedure di frontiera, come è stato finora, allora sì. Ma i problemi per le persone migranti sono anche altri. Ovvero? Insieme a questa riforma ne sono state approvate altre. È stato reso particolarmente difficile per i richiedenti asilo fare ricorso in Corte di Cassazione contro la decisione sulla convalida del giudice monocratico della Corte d’appello. In pratica, gli avvocati hanno cinque giorni per preparare il ricorso. Cinque giorni in cui il legale deve incontrare l’assistito, che normalmente è ristretto in qualche luogo, eventualmente anche l’Albania, e preparare il ricorso in molto meno tempo rispetto ai 60 giorni o ai 6 mesi previsti dalla procedura ordinaria. Inoltre, sono stati limitati i motivi del possibile ricorso facendo richiamo alla legge sul mandato di arresto europeo, che non pare essere pertinente e costituzionalmente legittimo. È un procedimento singolare che mette in pericolo il diritto di difesa della persona migrante e mortifica la professionalità dell’avvocatura italiana

Abbiamo riassunto questa notizia in modo che tu possa leggerla velocemente. Se sei interessato alla notizia puoi leggere il testo completo qui. Leggi di più:

SkyTG24 /  🏆 31. in İT

Albania Migranti Centri Per Migranti Italia Giurisprudenza Paesi Sicuri Diritto Di Difesa

Italia Ultime Notizie, Italia Notizie

Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.

Protocollo Italia-Albania: Modello Europeo per il RimpatrioProtocollo Italia-Albania: Modello Europeo per il RimpatrioL'accordo tra Italia e Albania sul protocollo di rimpatrio sta diventando un modello europeo. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, sta valutando l'integrazione di hub di rimpatrio nei Paesi terzi nel quadro giuridico dell'Ue. L'Ue sta inoltre cercando di anticipare al 2025 l'introduzione di una lista di Paesi considerati sicuri.
Leggi di più »

Giro d'Italia 2025: Albania ospita le prime tappeGiro d'Italia 2025: Albania ospita le prime tappeIl Giro d'Italia 2025 inizierà con tre tappe in Albania, svelando un itinerario ricco di sfide.
Leggi di più »

Giro d'Italia 2024: Partenza in AlbaniaGiro d'Italia 2024: Partenza in AlbaniaPer la quindicesima volta nella sua storia, il Giro d'Italia partirà dall'estero. La Grande Partenza sarà in Albania, con tre tappe che si snoderanno tra Durazzo e Tirana, a partire dal 9 maggio. La presentazione completa del percorso, sia per la corsa maschile che per quella femminile, avverrà il 13 gennaio a Roma.
Leggi di più »

Italia e Albania: Confermato impegno per soluzioni innovative contro illegalità migrantiItalia e Albania: Confermato impegno per soluzioni innovative contro illegalità migrantiVertice a Palazzo Chigi per il rimpatrio dei migranti. Il governo italiano ribadisce il suo impegno a lavorare con l'Albania sulle cosiddette 'soluzioni innovative' al fenomeno migratorio, in linea con le Conclusioni del Consiglio Europeo.
Leggi di più »

Italia e Albania: Confermato impegno per soluzioni innovative contro il fenomeno migratorioItalia e Albania: Confermato impegno per soluzioni innovative contro il fenomeno migratorioVertice a Palazzo Chigi per discutere del protocollo tra Italia e Albania sui centri migranti. Tajani ribadisce l'impegno italiano a contrastare i trafficanti e Meloni conferma la sentenza della Corte di Cassazione che ha indicato le competenze relative all'individuazione dei Paesi di origine sicura a livello nazionale.
Leggi di più »

Giro d'Italia 2024: Partenza Storica dall'AlbaniaGiro d'Italia 2024: Partenza Storica dall'AlbaniaPer la prima volta nella sua storia, il Giro d'Italia inizierà in Albania. La Grande Partenza sarà a Tirana il 9 maggio.
Leggi di più »



Render Time: 2025-02-15 14:54:41