Dopo le festività, il Parlamento si riaprirà con un'agenda politica impegnativa, che culminerà il 20 gennaio con la decisione della Corte costituzionale sul referendum sull'autonomia differenziata. Una delle prime sfide sarà l'elezione dei quattro giudici della Consulta di nomina parlamentare.
I Palazzi, ora vuoti, si preparano ad ospitare i nuovi ring delle battaglie politiche che dopo le festività torneranno ad animare Aule e commissioni. Davanti al governo, alla maggioranza e alle opposizioni si apre una ripresa impegnativa, che culminerà il 20 gennaio con la decisione della Corte costituzionale sull’ammissione del referendum abrogativo del ddl sull’ autonomia differenziata .
Proprio quest’ultima scadenza impone nei primi giorni post-Epifania un impegno del Parlamento che implica un necessario accordo bipartisan. Una delle prime “partite” sarà quella dell’elezione dei quattro giudici della Consulta di nomina parlamentare arrivati alla scadenza del mandato. Dopo tredici fumate nere. Dal prossimo scrutinio serviranno 363 voti per eleggere i giudici e, malgrado l’accordo non sia chiuso, i contatti tra le parti si intensificano. Il presidente del Senato Ignazio La Russa si è detto ottimista anche se al momento per chi segue da vicino il dossier un’intesa sui nomi di ferro non c’è e «l’unica certezza» resta la volontà di eleggere i quattro nomi secondo una «logica a pacchetto», in accordo con lo schema di massima che vede due componenti indicati dal centrodestra, uno dal centrosinistra e uno “tecnico”. Se fumata bianca sarà, insomma, riguarderà tutte e quattro le caselle mancanti. Il totonomi rimane fermo alle indiscrezioni pre natalizie: c’è quello di Francesco Saverio Marini, consigliere giuridico di Palazzo Chigi, in quota FdI. Resta poi l’obiettivo di eleggere almeno una donna. In questa direzione, per quel che riguarda la “casella” che spetterebbe a Forza Italia, si fa il nome - oltre a quello, sempre quotato, del senatore ed ex componente Csm, Pierantonio Zanettin - della ministra per le Riforme Elisabetta Casellat
Parlamento Corte Costituzionale Referendum Autonomia Differenziata Elezioni
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