«Capire se gli sviluppatori mi mentivano è stata la reazione a una frustrazione sedimentata fin dall’infanzia. Il momento in cui ho avuto per la prima volta la netta impressione di essere preso in giro risale a “Street Fighter II”. Oggi so che nei videogiochi il computer è sia l’avversario che il banco che tiene le carte.
«Capire se gli sviluppatori mi mentivano è stata la reazione a una frustrazione sedimentata fin dall’infanzia. Il momento in cui ho avuto per la prima volta la netta impressione di essere preso in giro risale a “Street Fighter II”. Oggi so che nei videogiochi il computer è sia l’avversario che il banco che tiene le carte. E l’obiettivo di un buon game design è darti le carte giuste per farti vincere, ma non troppo, oppure spremere ogni soldo che hai in tasca.
Quanto a me, l’anima in pace me l’ero già messa da tempo perché parlando con sviluppatori e game designer avevo iniziato a vedere i fili dietro i burattini senza amarli di meno, ma apprezzando di più il lavoro dei burattinai. In fondo è quella cosa che in narratologia si chiama “sospensione dell’incredulità”, la disponibilità a credere a una storia, anche a quella cui si gioca.
Capire se i videogiochi mi mentivano è stata una delle motivazioni inconsce per cui ho deciso di iniziare a studiarli e a raccontarli, la reazione a una frustrazione probabilmente sedimentata fin dall’infanzia.
Sono trucchi di teatro, che però possono fare crollare le nostre sicurezze. Forse non siamo così bravi come pensavamo, non sempre almeno. Allo stesso tempo, però, questi trucchi imprevedibili e non gestibili ricordano che c’è sempre bisogno di un po’ di margine di errore per godersi la vita. Nella progettazione dei videogiochi, insomma, viene inserito qualcosa che assomiglia alla fortuna .
E invece improvvisamente eccolo che torna, sembra più veloce di me, molto più veloce di me, molto molto più veloce di prima. Si fa sotto, cerca di superarmi e non capisco come possa essere possibile: la mia auto è al limite ma poco fa, quando l’ho sorpassato, andavo a questa stessa velocità e lui sembrava fermo.
Come sempre accade, non solo con i videogiochi, quando inizi con i complottismi su Internet trovi un sacco di gente che la pensa come te. Una storia riguarda FIFA, ovvero il gioco di calcio più venduto e famoso del mondo che oggi si chiama EA Sports FC.
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