Un'analisi dell'attuale posizione del Chelsea e le prospettive per il futuro, con l'allenatore che commenta i risultati, le sfide del calciomercato e la gestione mentale dei giocatori in un periodo intenso.
Il Chelsea è dove pensavi potesse essere a questo punto della stagione? “L’obiettivo a inizio stagione era di costruire per i prossimi anni qualcosa di importante, quindi partire con una base e poi arrivare a qualcosa. Abbiamo fatto quasi tutto il girone di andata tra le prime quattro e adesso siamo ancora lì. Arrivati a questo punto, se riusciamo a raggiungere l’obiettivo finale, che sarebbe quello di arrivare tra le prime quattro, sarebbe una grandissima stagione. Ci proveremo”.
Fino alla sconfitta con il Fulham arrivavate da 12 risultati utili consecutivi. Nonostante la vicinanza al Liverpool nelle conferenze stampa continuavi a ripetere “Non siamo noi l’anti-Liverpool”, sembravi convinto, non per presa di posizione ma forse perché conosci profondamente la tua squadra e non è ancora pronta a competere a quei livelli? “Credo che non siamo ancora pronti per diversi motivi, ho sempre anche detto che mi piacerebbe dire che siamo pronti, perché è un privilegio essere pronto per competere, per vincere un titolo. Per diversi motivi, credo che non siamo pronti, al di là di essere la squadra più giovane della Premier League e tra le più giovani in tutti i campionati europei, c’è bisogno di un processo per arrivare a competere per titoli importanti. Tanti risultati positivi ci hanno portato ad essere secondi a pochi punti dalla prima; quindi, ci davano un po' come l’anti-Liverpool ma personalmente non c’era bisogno di aspettare qualche risultato negativo per capire che non eravamo pronti. Ne ero già convinto. Logicamente essere stati così vicini è un’esperienza importante, sicuramente ci darà una mano in futuro a gestire meglio quella determinata”. Hai detto che in questo momento siete quarti e l’obiettivo da qui alla fine è andare in Champions per la prossima stagione, siamo in un periodo di calciomercato, cosa può mancare al Chelsea? “In questo momento qui l’obiettivo principale è mantenere quello che abbiamo, continuare a costruire e migliorare quello che abbiamo. Il mercato è aperto, può succedere qualsiasi cosa”. La difficoltà riguarda soprattutto i difensori centrali, Chalobah può tornare dal prestito? “Abbiamo due titolari, Fofana e Badiashile, infortunati. In particolare il primo ha sempre giocato ma purtroppo ha avuto un problema muscolare importante. Al suo posto aveva iniziato a giocare Badiashile e poi si è infortunato anche lui. Ci siamo ritrovati all’improvviso senza centrali, abbiamo diverse soluzioni, nell’ultima partita ha giocato anche un ragazzo del 2006 che ha fatto benissimo, in questo momento siamo contenti con lui”. La vittoria manca da tre partite in Premier, questo momento è il più difficile da quando sei allenatore del Chelsea? “Ma probabilmente perché abbiamo iniziato bene . Come abbiamo detto prima, essere stati secondi per tanto tempo ha fatto pensare che un periodo non positivo non potesse arrivare e invece succede ovunque e in modo particolare in Premier… noi a dicembre abbiamo giocato nove partite. Nove partite in un mese vuol dire praticamente una partita ogni tre giorni senza interrompere mai, partite intense: Aston Villa, Newcastle, Brentford, Tottenham, tutte partite fisiche, difficili, alla fine quindi c’è stato un po' di calo. Speriamo presto di ricominciare a vincere qualche partita e saremo tutti più contenti”. In Premier quando passa il periodo di dicembre si tira un sospiro di sollievo… ma come si fa a gestire anche mentalmente i giocatori? Non ci si allena? Si gioca e basta? “Esatto, praticamente noi abbiamo fatto tutto il mese di dicembre preparando la gara giocando, non ti alleni. Noi usiamo tante sessioni video come forma di allenamento, e in questo mese di dicembre le abbiamo utilizzato moltissimo perché, come hai detto tu, è stato davvero intenso”. Ora c’è il turno infrasettimanale con una delle sorprese di questa premier League, il Bournemouth: “Stanno facendo un grandissimo campionato, non si può dire che siano la sorpresa perché la vera sorpresa è il Nottingham Forest che sta facendo qualcosa di straordinario, mi ricorda il Leicester di 10 anni fa quando vinse la Premier. Però anche il Bournemouth è molto vicino, sta facendo ottimi risultati. Credo non perdano in Premier da 8-9 partite. E’ una squadra fisica e forte ma qui sfortunatamente tutte le partite sono intense e tutte difficili. Faremo il possibile per farci trovare pronti”. Ma è una sfortuna o una fortuna? “Eh… bella domanda! Quando giochi tante partite, siccome sono tutte intense, da un punto di vista fisico e mentale diventa veramente difficile”. Il City sta vivendo una stagione pazzesca al contrario, non so se hai sentito Guardiola nel momento più difficile? “Stanno vivendo qualcosa che è completamente normale”. Ah sì? “Una società che negli ultimi 10-11 anni ha vinto 7/8 Premier, ha vinto una Champions, ha vinto diversi titoli… prima o poi arriva un anno in cui le cose non vanno come dovrebbero andar
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