La musica è cambiata, ma non tutti hanno la forza e la possibilità di tenere il nuovo ritmo: il lockdown ha penalizzato il settore e le nuove regole non sono sempre percorribili, almeno non per tutti. E così succede che una realtà storica come il Circolo Filarmonico Astigiano sia costretto, suo malgrado, a ritirare leggii e chiudere gli spartiti dopo 40 anni di attività. Una decisione sofferta, ma inevitabile, come spiega il direttore artistico Lia Lizzi Balsamo: «L’assemblea straordinaria dei soci ha deciso all’unanimità lo scioglimento dell’associazione. I motivi sono più d’uno: lo stop delle iniziative dovuto alla situazione determinata dalla pandemia, la situazione economica causata dal fermo di ogni attività prevista dal nostro Statuto. Non siamo in grado di affrontare le modalità di accesso alle attività, le condizioni di sicurezza e distanziamento sociale dettate dalle disposizioni ministeriali e locali». Parole tecniche per una decisione presa con rammarico e dispiacere. Nei suoi 40 anni, il Filarmonico ha firmato festival e rassegne con oltre 2500 concerti. Il primo presidente è stato Fabio Poggi, poi Lia Lizzi Balsamo (dal 1987, nella doppia carica di presidente e direttore artistico), nel 2016 Gabriele Gazzola e, dal 2018, Maria Teresa Barbaritano. A raccontare questi 40 anni è Lia Lizzi Balsamo. Come sono stati questi anni? «Si dice “avere 40 anni e non sentirli”, ma a volte l’età pesa, ancor più nelle associazioni che hanno bisogno di ricambio generazionale e nuovi stimoli. Il nostro percorso è stato ricco di soddisfazioni. Nonostante le difficoltà che crediamo incontrino tutte le associazioni abbiamo fatto di tutto e di più». Quali sono stati i primi passi del Circolo? «L’associazione è nata nel 1981 con i primi corsi ospitati nella sede della media Leonardo Da Vinci. Da allora tanti allievi hanno imparato a suonare attraverso un percorso amatoriale ma che, in molti casi, ha avuto sbocchi professionali. La sede dei corsi è cambiata negli anni, arrivand
24 Ottobre 2020: il lockdown ha penalizzato il settore e le nuove regole non sono sempre percorribili, almeno non per tutti.il Circolo Filarmonico Astigiano sia costretto, suo malgrado, a ritirare leggii e chiudere gli spartiti dopo 40 anni di attivitàUna decisione sofferta, ma inevitabile, come spiega il direttore artistico Lia Lizzi Balsamo: «L’assemblea straordinaria dei soci ha deciso all’unanimità lo scioglimento dell’associazione.
E ancora i laboratori musicali, la rassegna Scuole in concerto , diversi concorsi come quello per giovani interpreti Città di Asti, poi emigrato a Chieri per mancanza di sostegno economico delle realtà astigiane. Ma anche i concorsi Carlo Mosso e il Gianni Basso per giovani talenti del jazz portato avanti dal circolo e dall’amico Fulvio Albano che l’ha poi promosso a Torino».
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