Il Covid non sgonfia la “bolla” di Milano. Tra finanza immobiliare e canone concordato al palo, ecco perché gli affitti non scendono - Il Fatto Quotidiano

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Il Covid 19 non sgonfia la bolla immobiliare di Milano. Ecco perché gli affitti delle case non scendono

ancora in vigore e senza considerare le migliaia di persone che campano o arrotondano con, sfuggendo ai radar delle statistiche. Solo a maggio, nei 20 giorni in cui è stato aperto il “bando sostegno affitto” del1.500 euro per pagare quattro mensilitàda parte di famiglie. Le risorse disponibili coprono circa un terzo delle famiglie.

– Di fronte a queste cifre, in tanti hanno sperato che Covid avesse almeno un effetto “benefico”. Quello di calmierare il mercato immobiliare e delle case in affitto del capoluogo lombardo. Che dal dopoin poi macina record su record in apparenza scollegati dai fondamentali economici della città, a cominciare da occupazione e redditi. Non è accaduto. E un dato parla più di tutti gli altri. Ldel Comune si chiama “Milano Abitare”.

ha reso tutto complicato, ovviamente anche nella registrazione e trasmissione dei documenti. Ma numeri così bassi dimostrano solo che il mercato non sta scendendo, non stasulla riscossione. Perché? “I prezzi non scendono perché veniamo da due anni di verasul mercato immobiliare che assomiglia molto a quella dei periodi che precedono le bolle”, dice alun manager del settore real estate di una banca internazionale che chiede l’anonimato.

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