A 26 anni dalla morte di Alfredo Ormando, il 13 gennaio si celebra la giornata mondiale del dialogo su religioni e omosessualità. La stagione sinodale ha permesso un confronto più aperto e sincero, anche se le difficoltà e le resistenze rimangono. È necessario riconoscere i progressi fatti e sostenere il lavoro di dialogo e inclusione.
Il 13 gennaio si celebra la giornata mondiale del dialogo su religioni e omosessualità . La data è scelta in memoria del gesto estremo di Alfredo Ormando , avvenuto nel 1998, quando si diede fuoco in piazza San Pietro per protestare contro la Chiesa che demonizza l' omosessualità . Dal 1998, ogni 13 gennaio si ricorda il suo sacrificio, un atto di protesta che oggi, seppur doloroso, contiene tracce di bene che merita di essere valorizzate in un contesto sociale in continua evoluzione.
La recente stagione sinodale, con il tempo che l'ha preceduta e la segue, ha permesso, se non altro, di far emergere un confronto caratterizzato da una libertà che fino a qualche anno fa sembrava impossibile. Questo vale sia per il dibattito animato dal Sinodo dei vescovi, concluso lo scorso ottobre, sia per il cammino sinodale italiano in corso che sta animando i cammini delle diverse Chiese locali. L'Assemblea sinodale della Chiesa italiana vede la partecipazione, oltre ai delegati diocesani, di esperti designati dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, tra cui operatori pastorali impegnati direttamente nella pastorale Lgbt+ e referenti di realtà associative volte a promuovere il dialogo tra Chiesa cattolica e persone Lgbt+. Proprio lo Strumento di lavoro che accompagna le Chiese locali nell'ultimo tratto del Cammino sinodale italiano, pubblicato appena prima di Natale, chiede di lavorare per “il passaggio da una pastorale per a una pastorale con le persone che si sentono non riconosciute e ai margini della vita comunitaria. Si tratta di un lavoro di cui, per la sua stessa natura, solo una parte è visibile, ma tra i segni più chiari c’è il numero significativo di momenti che, nelle Diocesi, vengono organizzati per la Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia, a volte partecipati direttamente dal Vescovo diocesano. Le difficoltà restano, insieme alle resistenze e alle lentezze. Ma è necessario uno sguardo che sappia cogliere il buono, e metterlo in rilievo, proprio – come dice quello Strumento di lavoro – come “una voce profetica nel mondo di oggi, in un’epoca segnata da diseguaglianze sempre più marcate”. Con la natura sinodale del cammino della Chiesa, le scelte sono esiti di processi che si formano spontaneamente nel corpo di quello che si chiama “il popolo di Dio”. Ma, anche considerata la vastità di questo corpo – e la sua frammentazione culturale e sociale – non è possibile attendersi che tali processi siano immediati. Ma questo è il contrario dello stile sinodale del cammino della Chiesa, che invece somiglia di più ad un respiro che, profondo, anima lentamente tutto il corpo. D’altra parte, è solo se il corpo cresce insieme spontaneamente, senza forzature d’autorità, che ci si può assicurare che nessuno resti indietro, e che dunque non si perda. Il che non significa semplicemente essere escluso dalla comunità ecclesiale, ma anche, per l’effetto, perdere il cammino di affermazione piena della dignità umana. Sganciarsi da chi sta indietro forse fa fare qualche passo in più a chi è avanti, ma fa certamente fare un torto a chi rimane indietro. Per questo respiro lento che fa da lievito a tutta la massa bisogna essere grati a tanti che, quotidianamente, si impegnano nel dialogo tra Chiesa e comunità Lgbt+, e soprattutto ai tanti gruppi di cristiani Lgbt+ e realtà associative alleate che, sparse pressoché ovunque in Italia, fanno il lavoro di frontiera. Non c’è bisogno di essere cristiani Lgbt+ per capire quanto sia importante e per essere felici che una tra le più attive di queste realtà, l’Associazione, abbia il proprio pellegrinaggio a Roma nel calendario del Giubileo 2025, insieme ad altre associazioni di “frontiera” con i loro operatori pastorali. E spiace che, anche qui, non manchi il silenzio da parte delle autorità. Chissà che direbbe Alfredo Ormando, a vedere, nella piazza San Pietro in cui si è dato fuoco, dei cristiani (come lui) Lgbt+ (come lui) che, senza vergogna dell’una o dell’altra cosa, partecipano al Giubileo, 26 anni dopo
Religione Omosessualità Dialogo Chiesa Sinodo Alfredo Ormando Giubileo Inclusione Umanità
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Auguri Arcobaleno e l'Omosessualità nel Calcio ItalianoL'articolo commenta gli auguri di Natale dell'atletat Jakub Jankto, unico calciatore omosessuale della Serie A, mettendo in luce la mancanza di rappresentanza LGBTQ+ nel mondo del calcio italiano e internazionale.
Leggi di più »
La Chiesa e l'omosessualità nei seminariLa Chiesa ribadisce che non può ammettere al seminario e agli ordini sacri coloro che praticano l'omosessualità, ma i seminaristi che sono apertamente omosessuali non sono banditi. La questione è stata sollevata durante un incontro tra i vescovi italiani e il Papa Francesco, che ha espresso preoccupazione per la presenza di «frociaggine» nei seminari.
Leggi di più »
Marotta, intervista su Sky: dalla lotta scudetto al rispetto per ConteGiuseppe Marotta, presidente dell'Inter, rilascia una lunga intervista a Federico Ferri di Sky Sport. Marotta analizza la lotta scudetto, con un occhio all'Atalanta e al Napoli, e evidenzia il ruolo chiave di Simone Inzaghi nella guida dell'Inter.
Leggi di più »
Pradè: 'Italiano ci ha mancato di rispetto e c'era un rigore'Il tecnico del Bologna: 'Grande vittoria, il mio ex ds esagera' (ANSA)
Leggi di più »
Italiano fa arrabbiare la Fiorentina, Dodò: 'Rispetto, sei stato tre anni con noi'L'esultanza di Vincenzo Italiano, ex allenatore della Fiorentina, battuta oggi alla guida del Bologna, continua a far discutere. È intervenuto anche Dodò, terzino brasiliano dei viola, che in una st
Leggi di più »
Pradé attacca ancora Italiano: 'Poco rispetto per Palladino, ce lo ricorderemo'Daniele Pradè torna ad attaccare Vincenzo Italiano. Il direttore sportivo della Fiorentina, battuta dal Bologna dell'ex tecnico gigliato: 'Il primo pensiero in assoluto va a Raffaele (Palladino, all
Leggi di più »