Pubblichiamo un brano estratto dal libro di Sara Ficocelli, 'Niente di male', Astarte Edizioni, in uscita il 3 ottobre
Recuperò la borsa, sbatté la porta e salì le scale correndo verso casa. Dal basso sentì delle voci, qualcuno che urlava. La signora del secondo piano e il signore del primo. Si erano accorti del vomito e stavano litigando con la troupe. Anna riuscì a distinguere la calata romana di Matteo che provava a difendere i colleghi. Si sentì in colpa, ma pregò che il suo nome non saltasse fuori e che la cosa si risolvesse così, all’insegna dell’ingiustizia.
L’odore della depressione. «Sono di Roma?», le chiese. «Sì, è l’agenzia più grossa. Lavoro con loro da quattro anni. Vogliono che me ne vada e me ne stanno facendo di tutti i colori». «Perché vogliono..?». «Dicono che non so le lingue. Cazzate. Parlo bene l’inglese e sto studiando il cinese. Capisco lo spagnolo e il francese. Sono scuse. Vuoi entrare in camera?». «No, Carla, meglio di no. Purtroppo ho poco tempo.
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