Messa di Pentecoste: «Narcisismo, vittimismo, pessimismo» nemici della comunione. «Peggio della crisi c’è solo il dramma di sprecarla».
CITTA’ DEL VATICANO. Non c’è destra né sinistra nella Chiesa, né conservatori o progressisti, ma un popolo di «mendicanti di misericordia» a cui Dio fa dono dell’«unità». Papa Francesco celebra la messa di Pentecoste in una San Pietro semi deserta, con le panche occupate da una ventina di fedeli, distanziati l’uno dall’altro.
Il narcisismo, la «tentazione dello specchio», che «fa idolatrare sé stessi, fa compiacere solo dei propri tornaconti», che fa pensare: «La vita è bella se io ci guadagno». «In questa pandemia, quanto fa male il narcisismo, il ripiegarsi sui propri bisogni, indifferenti a quelli altrui, il non ammettere le proprie fragilità e i propri sbagli», osserva Bergoglio.
«Ripartiamo da qui», incoraggia Jorge Mario Bergoglio, «torniamo al giorno di Pentecoste e scopriamo la prima opera della Chiesa: l’annuncio. Eppure vediamo che gli Apostoli non preparano una strategia, non hanno un piano pastorale. Avrebbero potuto suddividere la gente in gruppi secondo i vari popoli, parlare prima ai vicini e poi ai lontani... Avrebbero anche potuto aspettare un po’ ad annunciare e intanto approfondire gli insegnamenti di Gesù, per evitare rischi... No.
Alle 12, si è affacciato poi dalla finestra del Palazzo Apostolico per il Regina Coeli. In piazza San Pietro erano presenti diversi fedeli, tutti distanziati, esplosi in un applauso fragoroso. Erano circa ottanta giorni che la piazza era chiusa al pubblico e il Papa svolgeva l’appuntamento domenicale in streaming dalla Biblioteca. «Buongiorno, oggi che la piazza è aperta possiamo tornare», ha esordito a braccio.
Italia Ultime Notizie, Italia Notizie
Similar News:Puoi anche leggere notizie simili a questa che abbiamo raccolto da altre fonti di notizie.
Zak, si gira: il sogno di fare il wrestler - Il Fatto QuotidianoIl 15 giugno riaprono i cinema, sì, ma non fatevi troppe illusioni: tra il dire e il fare, non c’è di mezzo ancora una programmazione. Stretti tra una domanda rimaneggiata se non improbabile e un’offerta risicata se non risibile, esercenti e distributori faticano a credere nella ripartenza. Si sta, e per un bel po’ si …
Leggi di più »
Il biologo rivoluzionario sabota il capitalismo con la droga sintetica della generositàIn questo momento in cui sarete inondati da articoli su come ripensare le città del futuro, prima di lasciarvi sedurre dal mito di smart city ecologiche e altamente prestazionali, leggete il sorprendente Oval di Elvia Wilk. «Oggi tutta la politica riguarda l’immobiliare» afferma Wilk in un’intervista citando Fredric Jameson. Lo dicevano i CSI: è una questione di spazio. Nel nuovo millennio Berlino ha cambiato retorica: è passata dal suo patentino di «povera ma sexy» a un paradiso per speculatori immobiliari e start-up che fagocitano la cosiddetta classe creativa sul modello della Silicon Valley. La povertà smette di essere così sexy se «ai ricchi è permesso di comprare capitale sociale. Tipo, se non hai amici a Berlino ma hai un sacco di soldi per permetterti a suon di mazzette di prendere un appartamento, a quel punto puoi scambiare la cosa che hai pagato con qualcosa che non sei in grado di pagare». La Berlino di Oval è solo un po’ più futuristica di quella contemporanea, ma non c’è bisogno di scavare sotto le metafore per rintracciare la direzione attuale della città. La corporation inventata da Wilk, la Finister, ha trasformato la green economy in una sorta di matrix, progettando un esperimento di eco-villaggio a zero emissioni su una montagna artificiale – la Berg – costruita nel vecchio aeroporto di Tempelhof. Il colore verde rivela allora la sua duplice natura sinistra: «Un assaggio per l’intera città, un campione del colore sostenibile che presto sarebbe appartenuto a tutta Berlino». Louis e Anja – giovane coppia al centro del romanzo – vivono sul fianco della Berg in una casa giardino che progressivamente si trasforma in una casa mostro, in un processo di marcescenza organica che ribalta ogni modello utopico di compenetrazione felice tra uomo e natura. Eppure è più facile brandizzare una solidarietà interspecie che una solidarietà umana. «Forse era tutto una causa persa» dice Anja ingabbiata nel suo esperimento tossico, al limite dell’horror, di eco-sosteni
Leggi di più »
Seul paga la voglia di vita, il virus torna: è lockdown - Il Fatto QuotidianoSe all’inizio della pandemia la formula lockdown più tracciamento digitale messo a punto dalla Corea del Sud è stata giudicata la più efficace per contenere la diffusione del contagio, ora Seul viene monitorata dagli esperti di tutto il mondo per capire cosa succede quando le restrizioni vengono tolte e la gente torna a incontrarsi in …
Leggi di più »
Il Lask penalizzato per aver violato il protocollo CovidAustria, il Lask Linz penalizzato di 6 punti: 'Allenamenti di gruppo senza permesso'
Leggi di più »
Plusvalenze, maglie e tifo: ecco il “Pennemercato” - Il Fatto QuotidianoIl Pennemercato. Ingaggi stellari nel campionato dei giornalisti. Il colpaccio lo fa Urbano Cairo. Il patron del Torino, con gli stadi chiusi e in mancanza di gol in campo, si assicura Carlo Verdelli, il Ronaldo delle edicole. L’ex direttore di Repubblica, cacciato dagli Agnelli, non cede alle lusinghe di Carlo De Benedetti che lo vuole …
Leggi di più »