Il Partito Socialista del primo ministro Sánchez ha vinto solo in tre delle dodici regioni in cui si è votato: la vittoria del Partito Popolare è stata superiore anche alle aspettative
Nel fine settimana si sono tenute in Spagna le elezioni amministrative: si votava in alcune importanti regioni e grandi città come Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia. Il Partito Popolare, di centrodestra, ha ottenuto una netta vittoria, superiore anche alle aspettative.
Il voto, che ha premiato quindi l’opposizione di centrodestra e penalizzato il governo di centrosinistra, è un duro colpo per Sánchez, anche perché le elezioni politiche si terranno a dicembre, tra pochi mesi. Lo scenario che si sta ipotizzando è che la guida del governo possa passare al Partito Popolare, il cui leader dall’aprile del 2022 è Alberto Núñez Feijóo.
In queste elezioni il Partito Popolare ha ottenuto circa 1,8 milioni di voti in più rispetto all’ultimo voto per le amministrative, che si era tenuto nel 2019. Molti di questi voti sono arrivati dagli ex elettori di Ciudadanos, partito di destra nato nel 2006 ma da qualche tempo sostanzialmente sparito.
Il Partito Socialista al governo ha perso complessivamente una percentuale di voti limitata, pari all’1,2 per cento. Ma questo calo, unito a quello più consistente dei partiti alla sua sinistra e alla crescita della destra, ha portato alla sconfitta in quasi tutte le regioni chiave, comprese alcune considerate storicamente “sicure”.
Alberto Núñez Feijóo ha festeggiato la vittoria del partito Popolare a Madrid: «La Spagna ha iniziato un nuovo ciclo politico, il mio momento arriverà presto, se gli spagnoli lo vorranno». Ai Socialisti restano pochi mesi per invertire la tendenza, puntando anche su una possibile mobilitazione degli elettori di sinistra per evitare che faccia il suo ingresso nel governo nazionale l’estrema destra di Vox, entrata per la prima volta in Parlamento nel 2019.
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