L'influenza stagionale sta colpendo duramente negli Stati Uniti, con migliaia di decessi e milioni di casi di sindromi simil-influenzali. Parallelamente, cresce l'allarme per l'influenza aviaria A/H5, con nuovi casi confermati in California.
Al momento, la circolazione dei virus influenzali resta alta: quasi 1 campione su 5 tra quelli analizzati dai laboratori coinvolti nella sorveglianza è risultato positivo ai virus dell’influenza.
L’influenza stagionale sta colpendo duramente negli Stati Uniti dove, secondo un report pubblicato dai Cdc il 17 gennaio scorso, nella settimana conclusasi l’11 gennaio la malattia ha causato 27 decessi (dal inizio stagione) e, complessivamente, l’influenza è stata responsabile dell’1,5% della mortalità del Paese. Da inizio stagione, secondo i Cdc, almeno 12 milioni di persone sono state colpite da sindromi simil-influenzali, (31mila solo nell’ultima settimana) e 6.600 sono decedute. In uno studio – su 15mila bambini nel corso di 5 anni – è emerso che la vaccinazione antinfluenzale riduce di circa la metà il rischio di visite al pronto soccorso o di ricoveri ospedalieri per i bambini associati all’influenza. La Fda ai produttori di cibo per animali: “Rinnovare i piani di sicurezza alimentare”. Tra i casi sottoposti a sorveglianza, è stato identificato anche un contagio da influenza aviaria A/H5. Si tratta di un minore residente in California che non aveva avuto in passato contatti con animali infetti. Complessivamente, a oggi sono 38 i casi di influenza aviaria A/H5 confermati in Usa a cui se ne aggiunge uno sospetto. I Cdc ribadiscono che al momento “non è stata identificata trasmissione da uomo a uomo del virus dell’influenza A/H5 ”
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