Una tifosa di Cesena è stata bannata dal mondo dello sport per due anni dopo aver rivolto insulti razzisti a una giovane giocatrice di Rimini durante un match di basket femminile. La vicenda ha scatenato un'ondata di condanna e ha portato le due squadre romagnole a organizzare una iniziativa comune contro il razzismo.
Un insulto razzista lanciato da una tifosa durante un match di basket a Rimini, ha innescato una serie di eventi che hanno portato alla squalifica di una 'mamma-tifosa' di Cesena e alla condanna di tutta la comunità sportiva. Olimpia Abbate, madre di due giocatrici della Nuova Virtus Cesena, ha rivolto parole offensive e discriminatorie a una giovane atleta di 17 anni della Happy Basket Rimini durante un derby di pallacanestro femminile Under 19.
L'atleta, lasciando il campo di gioco, si è diretta verso la tribuna per confrontarsi con la tifosa, venendo poi espulsa dal giudice sportivo rischiando una squalifica. La vicenda ha preso rapidamente rilievo nazionale grazie a un video postato su Facebook che ha documentato l'episodio. La Procura Federale della FIP ha aperto un'indagine e il giudice sportivo ha disposto un Daspo di due anni per Olimpia Abbate, impedendole di partecipare a qualsiasi manifestazione sportiva. La Nuova Virtus Cesena, pur non essendo direttamente coinvolta nell'accaduto, ha condannato fermamente l'aggressione razzista e ha fatto sapere alla tifosa di non essere più benvenuta a qualsiasi evento legato alla squadr
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