Israele ha fatto incursioni con i carri armati nella Striscia di Gaza

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Giovedì mattina l’esercito israeliano ha detto di aver fatto nella notte alcune «incursioni mirate» con i carri armati nel nord della Striscia di Gaza: è la più grossa operazione via terra di cui si ha notizia dall’inizio della guerra, visto che finora c’erano state solo incursioni minori e senza mezzi militari blindati.

«Ce n'è abbastanza per molti giorni per far funzionare gli ospedali e le pompe dell'acqua, solo che le priorità sono diverse. Hamas preferisce avere tutto il carburante per le sue capacità belliche, lasciando i civili senza», ha detto Conricus.

il ritardo dell'invasione della Striscia di Gaza sarebbe dovuto a una richiesta degli Stati Uniti a Israele. I funzionari sostengono che il governo statunitense abbia fatto pressione su Israele per aver il tempo di potenziare i propri sistemi di difesa aerea in vari paesi del Medio Oriente, in modo da essere pronto nel caso di attacchi contro i propri contingenti. Il presidente statunitense Joe Biden ha smentito questa ipotesi.

L'UNRWA ha detto che le sue strutture stanno raggiungendo livelli di sovraffollamento molto alti, in alcuni casi 12 volte superiore a quello previsto. Ha anche detto che dal 7 ottobre 38 membri del personale dell'agenzia sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani sulla Striscia, e che altri 20 sono stati feriti. Inoltre 41 delle 150 strutture dell'agenzia nella Striscia sono state colpite e danneggiate.

Negli ultimi giorni è stato più volte ipotizzato, anche sui media israeliani, che dietro il fatto che Israele non abbia ancora invaso la Striscia di Gaza ci siano pressioni statunitensi.

Guterres ieri aveva detto che gli attacchi di Hamas contro Israele «non sono venuti dal nulla» e che «il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione».

Per quanto sia di mia conoscenza, non esiste storia di uno sradicamento totale e definitivo. Non è avvenuto per i talebani all'indomani del contrattacco dopo l'abbattimento delle Torri Gemelle e l'attacco al Pentagono negli Stati Uniti.

Erdan ha anche ricordato che «non è un caso» se Guterres non è ancora stato in Israele dal 7 ottobre a oggi, cioè dall'inizio del conflitto, e che in queste settimane il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si sarebbe rifiutato due volte di parlare con lui al telefono. Il corpo di un palestinese viene caricato su un'auto a Deir Al Balah, nel centro della Striscia di Gaza.che la guerra contro il gruppo radicale palestinese Hamas sta costando a Israele 246 milioni di dollari al giorno . A questa spesa si aggiungono vari costi indiretti, ancora non quantificati, dovuti per esempio alla mobilitazione di centinaia di migliaia di riservisti dell'esercito e al conseguente rallentamento dell'economia.

Gli ospedali nella Striscia di Gaza sono 30, ma 22 di questi si trovano al nord, e al momento la maggior parte delle persone è a sud. Negli ultimi giorni inoltre molti ospedali stanno chiudendo o sono sul punto di chiudere perché non hanno più il carburante che gli permette di produrre energia elettrica, e quindi di funzionare. Le Nazioni Unite hanno fatto sapere che circa un terzo degli ospedali della Striscia ha già chiuso.

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha detto che Israele negherà il visto ai funzionari delle Nazioni Unite, come risposta alleErdan ha detto che è già stato rifiutato un visto a Martin Griffiths, responsabile degli Affari umanitari delle Nazioni Unite: «È arrivato il tempo di dar loro una lezione», ha detto.

Dell'incontro è circolata una foto in cui alle spalle dei tre sono appesi alla parete le foto della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei, la figura politica e religiosa più importante del paese, e dell'ayatollah Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica dell'Iran e prima Guida suprema. All'incontro comunque non erano presenti rappresentanti iraniani.

«Gli Stati Uniti non cercano il conflitto con l'Iran, non vogliamo che questa guerra si allarghi», ha detto il Segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, riferendosi ai combattimenti in corso da settimane tra Israele e il gruppo radicale palestinese Hamas. «Ma se l'Iran o i suoi alleati attaccano soldati americani in qualunque luogo, state certi che difenderemo i nostri connazionali e la nostra sicurezza in modo rapido e decisivo».

L'esercito israeliano aveva detto che il razzo proveniva dal Jihad Islamico, gruppo armato palestinese della Striscia alleato di Hamas, che ha respinto le accuse.Almeno 6 persone sono state uccise in un attacco con un drone israeliano a Jenin, in Cisgiordania In base al diritto internazionale umanitario in una guerra le parti in conflitto sarebbero obbligate a permettere e facilitare l'ingresso di aiuti umanitari: solo che la definizione di “aiuti umanitari” non è univoca e condivisa, e perciò non è scontato che il carburante debba essere compreso tra questi, nemmeno se serve a far funzionare gli ospedali.

L'Unicef ha rinnovato l'invito per un cessate il fuoco tra le due parti e ha chiesto l'invio di rifornimenti di carburante nella Striscia, soprattutto per permettere agli ospedali di continuare a funzionare. A Gaza ci sono oltre 100 neonati in terapia intensiva, alcuni dei quali per sopravvivere hanno bisogno di macchinari specifici, come le incubatrici o i ventilatori, che non possono funzionare senza corrente elettrica.

Nella serata di martedì un altro portavoce dell'esercito israeliano ha detto che Israele continuerà a opporsi alla possibilità di far entrare del carburante nella Striscia. In una conferenza stampa il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi ha detto che l'esercito è «pronto» per iniziare l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, ma che al momento ci sono «fattori tattici e strategici che ci danno più tempo».

L'accusa dell'esercito israeliano è plausibile, ma è impossibile da confermare in maniera indipendente. Negli ultimi giorni Israele ha sempre impedito l'ingresso di carburante nella Striscia di Gaza assieme ai convogli umanitari, ritenendo che potrebbe essere usato da Hamas per scopi militari. Sono tuttavia in corso trattative per consentire l'ingresso di carburante nella Striscia.

Durante una conferenza stampa Daniel Hagari, uno dei portavoce dell'esercito israeliano, ha detto che le truppe ammassate nel sud di Israele sono pronte per l'operazione di terra e che stanno aspettando l'assenso della leadership politica . «Ci aspettano ancora lunghe settimane di combattimento», ha detto Hagari.

L'esercito israeliano ha detto di aver colpito 720 obiettivi militari di Hamas negli ultimi due giorni, dopo aver annunciato che avrebbe cominciato a bombardare ancora più pesantemente la Striscia di Gaza. Ci sono notizie di molti bombardamenti anche nelle zone a sud, dove Israele ha ordinato alla popolazione della Striscia di spostarsi per non rischiare di restare coinvolta nei bombardamenti al nord.

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