Lo ha detto Carsten Spohr agli analisti: «La low cost ha il 40% del mercato italiano, Ita è un’opportunità di investimento per i nostri azionisti». L’auspicio che l’Antitrust Ue non fermi il consolidamento
«Dobbiamo liberare gli italiani dal dominio di un famoso vettore low cost in Italia». Dice proprio così Carsten Spohr, amministratore delegato del gruppo Lufthansa, durante una call con gli analisti sui conti del 2023. E quel «famoso vettore low cost» è Ryanair. Che lui non menziona. Per Spohr le nozze tra il colosso che guida e Ita Airways, la principale compagnia aerea del nostro Paese, non presenta profili problematici per la concorrenza. Anzi.
«Penso che sempre più persone stanno capendo a Bruxelles che l’aviazione europea deve mantenere la sua competitività globale». «Compagnie piccole come Ita hanno bisogno di una casa — continua — e le tre big europee hanno bisogno della possibilità di una crescita organica dove possibile». «Noi siamo fortunati ad avere degli aeroporti dove possiamo ancora crescere, per gli altri meno». Il ceo ricorda che sulle fusioni in Lufthansa ne sanno qualcosa.
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